La conglomerata multinazionale giapponese Softbank è una potenza investitrice, investendo in società come Alibaba e Uber. Uptin Saiidi della CNBC è andato a Tokyo per spiegare come sia diventata così grande.
Softbank ha iniziato come un distributore di software; è cresciuto diventando un gigante delle telecomunicazioni; adesso è coinvolto in molte industrie diverse, riversando miliardi di dollari in aziende come Alibaba, Uber and WeWork. Il suo fondatore e CEO, Masayoshi Son, si incontra con gente come il Presidente americano Trump e fa affari con la famiglia reale saudita. Ma, nonostante tutto questo, della sicietà si sa molto poco, e molto pochi ne hanno sentito parlare.
Softbank è la 38° azienda quotata più grande la mondo, secondo il ranking apposito di Forbes. Si tratta di qualche posizione sopra ad aziende molto ben conosciute, come General Motors e IBM. Ed è molto più grande di Amazon, Coca-Cola e Walt Disney.
I suoi interessi sembra che, realmente, non conoscano limiti. Essi includono telecomunicazioni, e-commerce, finanza, servizi tecnologici, design di semiconduttori, media e marketing. Possiede anche una squadra di baseball, ed un robot piuttosto famoso, Pepper. Si tratta di un robot umanoide, progettato con l’abilità di leggere le emozioni umane, e persino analizzare il tono della voce.
L’azienda è stata fondata da Masayoshi Son, che ne è anche l’amministratore delegato. Nato in una piccola città in Giappone, si è trasferito in California a 16 anni. Si è laureato in Economia a Berkeley nel 1980. Son è conosciuto per le sue tecniche aggressive di business, e queste sembra che abbiano pagato, finora.
Dopo essersi incontrato con l’allora Presidente-eletto Donal Trump nel 2016, Son ha deciso di investire 20 miliardi di dollari nelle aziende tech americane. Dopo l’annuccio di questa cosa, fatto nella lobby della Trump Tower a New York, le azioni della società sono salite più del 6%, rendendo Son più ricco di 2 miliardi di dollari in pochi minuti. Son, adesso, è l’uomo più ricco del Giappone.
Nonostante questo, una gran parte del successo e delle dimensioni di Softbank potrebbero essere dovute non tanto al Giappone, quanto alla… Cina.
Nel 2000 la società compie il proprio investimento di maggior successo, riversando 20 milioni di dollari in Alibaba. Nel 2014, quella cifra è diventata 60 miliardi di dollari quando Alibaba si è quotata. In pratica, un guadagno del 300.000%. Con ritorni di questa portata, non meraviglia che Softbank sia diventata una potenza nel mondo degli investimenti.
L’anno scorso, Softbank ha investito in più della metà delle 10 aziende più grandi finanziate da venture capital. Queste società includono aziende come Didi Chuxing, Grab e Ola, in Cina, ed il gigante indiano dell’e-commerce, Flipkart. E questi investimenti avvengono che le società coinvolte lo vogliano o meno. Quando Didi e Uber hanno dichiarato che non volevano il denaro di Softbank, Son ha minacciato di investire nei loro rivali; non c’è bisogno di dire che quelle aziende i soldi, poi, li abbiano presi…
Nel 2016, la società si è comprata la Arm Holdings, azienda europea del settore semiconduttori, per 31 miliardi di dollari, cioè la più costosa acquisizione di sempre di una società tecnologica europea. Alphabet, la holding che controlla Google, gli ha venduto la Boston Dynamics, azienda leader nella ricerca robotica, per una somma sconosciuta, nel 2017.
La gran parte dei recenti investimenti della società fanno parte di questo fondo, che è il più grande fondo d’investimento in tecnologia di ogni epoca. La sua dotazione è di 100 miliardi di dollari; la maggior parte sono messi da Softbank, ma vi hanno versato somme massicce anche Apple, Qualcomm, Sharp ed il fondo sovrano dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi. Il fondo ha investito miliardi di dollari in 30 società, tra cui ci sono Uber, Arm, Nvidia e WeWork.
Di recente, il fondo ha annunciato un investimento in centrali elettriche solari in Arabia Saudita per 200 miliardi di dollari; ovviamente, è il più grande progetto del mondo in questo settore. E non si fermano qui…
Il fondo vuole diventare il più grande investitore di 100 società tech nel mondo, una volta che avrà finito di investire i propri soldi. Nel farlo, creerà il più grande ecosistema di società tecnologiche del mondo.
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