I mercati azionari europei nel dopo Elezioni USA. La view di Ersel

I mercati azionari europei nel dopo Elezioni USA. La view di Ersel.

Intervista a Marco Nascimbene, gestore del fondo Fondersel Europa, sulle prospettive e l’andamento dei mercati azionari europei nel dopo Elezioni Usa.

Ultimi mesi condizionati da paura elezioni USA. L’esito stesso ha avuto doppia sorpresa: risultato e reazione al medesimo. Elezione di Trump non prevista, reazione dei mercati durata negativamente solo poche ore. Il discorso di insediamento conciliante di Trump ha aiutato. L’America ha guadagnato, l’Eurpa e l’Italia sono state stabili, in leggero rialzo.

La maggiore sorpresa sono stati i movimenti settoriali, anch’essi poco previsti. Rialzo dei tassi di interesse, sia USA che Europa, e rialzo del dollaro. Il rialzo dei tassi ha innescato una rotazione settoriale diversa da quella attesa. Sono stati infatti venduti i titoli tipicamente difensivi: utilities, telecom, consumi, settore alimentare. L’unico settore difensivo in recupero è stato l’health care. Questo perché la Clinton doveva seguire le orme di Obama, e sfavorire il settore.

Ad essere favoriti sono stati quei settori che possono beneficiare del rialzo dei tassi di interesse. Quindi finanziario, bancario, assicurativo, industriale. In Italia, il settore bancario ha visto movimenti al rialzo per la nota questione degli interessi sui crediti. Tassi in rialzo significa infatti ossigeno per le banche, che ampliano gli spread sui crediti alla clientela, incassando più soldi. E’ visto anche come un aiuto in attesa delle ricapitalizzazioni prossime venture.

A livello di titoli, sono stati favoriti quelli che possono guadagnare di più dal programma trumpiano. Quindi costruzioni, cemento, difesa, oil services. Anche società europee ed italiane con interessi in America hanno seguito questo trend.

Sono passati sotto silenzio invece i risultati delle trimestrali. Offuscati dall’effetto Trump e successiva rotazione settoriale.

Ultimo aspetto da citare è quello relativo al referendum costituzionale di dicembre. Costituisce grande incertezza. In caso di vittoria del No, favorito al momento, stop alle riforme (almeno si pensa). Riforme favorite dagli investitori istituzionali. Il mercato però sconta già la vittoria del no, con sottoperformance del mercato italiano. Spread su bund salito per uscita di investitori istituzionali da Italia. Importante quindi monitorare il futuro. Se Renzi lasciasse, cosa accadrà? Governo tecnico? Cosa farà? Certamente priorità legge elettorale. E poi elezioni, magari non subito, per non preoccupare, ma nella primavera del 2018 (scadenza naturale).

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