Banche italiane sotto pressione, rimbalza l’Eur/Usd – WeeklyExpress di IG
Partenza di settimana contrastata sulle borse europee, con Piazza Affari che rimane la peggiore in scia ai timori sul Referendum costituzionale.
Le banche guidano i cali, come accade ormai da quasi due settimane. Venerdì sono stati pubblicati gli ultimi sondaggi prima del periodo di black out che durerà sino al voto.
Da quelle rilevazioni, il fronte del NO ha continuato a guadagnare consensi a scapito del fronte del SI.
In proposito, la nostra opzione digitale che incorpora le aspettative dei nostri clienti sull’esito del referendum, segna ora una probabilità di vittoria del NO del 76%.
Le pressioni sulle banche e sull’Italia dovrebbero proseguire anche questa settimana.
Sul fronte macro, le indicazioni più interessanti arriveranno dagli Stati Uniti, dove saranno pubblicati gli ordini di beni durevoli e i dati sul mercato immobiliare.
Nella seconda parte della settimana i volumi potrebbero risentire del clima festivo degli Usa, con Wall Street che rimarrà chiusa giovedì per il giorno del Ringraziamento e venerdì chiuderanno prima per il tradizionale Black Friday, che segnerà l’avvio alla corsa dei regali in vista del Natale.
Sul fronte trading, il cambio Eur/Usd prova a rialzare la testa dopo il crollo avviato post elezioni statunitensi.
La prima vera resistenza passa per area 1,07-1,0720, precedenti minimi di inizio anno, mentre il livello successivo passa per 1,0850, minimi di ottobre.
Difficile andare oltre in questo momento e tale movimento verrebbe inquadrato come un rimbalzo in un contesto di debolezza.
Il supporto di breve è collocato sui minimi di venerdì, a 1,0570, livello al di sotto del quale il cambio potrebbe cercare il terzo test a 1,0520, vero livello strategico al di sotto del quale le prospettive ribassiste si rafforzerebbero.
Anche il cambio dollaro/yen dovrebbe continuare a dare seguito ai rialzi, con target verso la trend line che congiunge i massimi del 2013 con i minimi di inizio anno, ora in transito a 113.
Il livello successivo passa a 116, importante resistenza oltre la quale è difficile andare al momento.
Eventuali pull back potrebbero aprire a un ritorno verso 107,50, massimi estivi, e poi a 105,50, su cui il cambio potrebbe tornare a rimbalzare.
Prosegue la sua marcia Wall Street, con l’S&P500 che si è portato ormai a un soffio dal nuovo record storico.
Così dopo il Dow Jones, Nasdaq e Russell 2000, potrebbe essere il prossimo a rivedere i massimi storici dopo l’elezione di Trump.
Il target più vicino è i 2.200 punti, livello psicologico, da cui potrebbe partire una fase di discesa verso i supporti a 2.170 punti e poi 2.150, minimo dell’ultima settimana.
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