L’economia circolare è il modello del futuro. Londra sta già investendo in un progetto pilota, e per una volta l’Italia non è fanalino di coda. Di che si tratta? Di un sistema in cui i prodotti non più utilizzabili, anziché diventare rifiuti, vengono riciclati dalle imprese per produrre nuove materie e nuovi prodotti da rimettere sul mercato. È questo il tema della nuova video news di Etica Sgr.
Nel modello economico tradizionale, anche detto lineare, i prodotti sono buttati alla fine del loro ciclo di vita, generando enormi quantità di rifiuti. L’economia circolare si contrappone a questa logica usa e getta. Come? Incentivando un circolo virtuoso di produzione e consumo responsabili. È un sistema economico più sostenibile per l’ambiente, basato su tre principi: riduzione degli sprechi, riuso e riciclo.
È un modello complesso da attuare, che comporta un ripensamento dei cicli produttivi. Londra ci sta provando con un piano di tre anni in cui ha investito 58 milioni di euro. Tra gli obiettivi principali, il riciclo dei rifiuti, che dovrà raggiungere il 65% entro il 2030. E creare 40mila posti di lavoro, nello stesso orizzonte temporale.
Nei progetti dei promotori, entro il 2050 la capitale del Regno Unito dovrebbe diventare una città zero-carbon. Anche l’Italia sta muovendo i primi passi per incentivare questo nuovo tipo di economia a basso impatto ambientale. Un esempio? La recente iniziativa #Circulareconomy made in Italy organizzata da Legambiente al Parlamento europeo per presentare ben 107 eccellenze nazionali. Aziende, associazioni e comuni che hanno investito nell’economia circolare, proiettandosi in un futuro di sostenibilità.
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