Consulenza. Il consulente indipendente esiste davvero? | GPInvest

La mia banca mi ha detto che un vero consulente finanziario indipendente non esiste. E’ possibile? Può la consulenza essere realmente indipendente? GPInvest prova a spiegarlo.

Introduzione

Allora… Battista Prandini chiede: “Ciao, la mia banca, tramite il mio consulente, mi ha detto che il vero consulente indipendente non esiste. Volevo sapere che cosa ne pensate”.

La definizione

Questa, chiaramente a mio parere, è disinformazione che viene fatta periodicamente in banca. Torniamo alla definizione di indipendente. Che cos’è un consulente indipendente? Indipendente significa che è indipendente o autonomo, come sono stati rinominati poco tempo fa; bene, è indipendente da qualunque istituto o istituzione finanziaria, quindi banche o assicurazioni, per intenderci, e quando eroga un servizio di fatto non deve vendere alcuno strumento finanziario, polizza o fondo, ma vende un servizio di consulenza. Quindi è indipendente perché nell’erogazione di questo servizio non deve rispondere ad alcuna logica commerciale, e quindi spingere il prodotto A piuttosto che il prodotto B perché sul prodotto A guadagna un sacco di commissioni.

Questo è il significato di indipendenza. Quindi in parole povere, si compra un servizio di consulenza, e non un prodotto. Perché? Perché quando si va in banca, invece, ci sembra di comprare un servizio di consulenza, ma per come è strutturato il mondo dell’industria finanziaria, si sta comprando un prodotto.

La differenza

Perché? Perché la remunerazione della persona che si ha di fronte avviene, a meno di contratti o sistemi di remunerazione non particolarmente diffusi, la remunerazione della persona che hai di fronte avviene in base ai prodotti che si acquistano, ed è avviene in percentuale. Si comprano 100.000€ e le commissioni sono all’1%? La persona che si ha di fronte guadagna l’1% di 100.000€. Se si comprano 50.000€, guadagnerà l’1% di 50.000€.

Quindi una remunerazione a commissione sul prodotto venduto, ed è per questo che si dice che la banca è la consulenza tradizionale: non eroga un servizio, ma vende un prodotto. Perché se non vende prodotti, non guadagna. Invece, un consulente finanziario indipendente potrebbe fare una consulenza in cui magari ci dice di non comprare strumenti di investimento, e questa è una delle principali differenze. Perché, non dovendo vendere un prodotto, se magari la condizione dei mercati non è particolarmente interessante, non ci sono opportunità di investimento. La consulenza di investimento potrebbe essere di non investire.

Potrebbe anche crearsi questa anomalia, magari il miglior consiglio di investimento è non investire. Perché non ci sono opportunità; dopotutto, se ci si pensa, buona parte delle obbligazioni, oggi, ha rendimenti negativi. Senza volersi prendere dei rischi eccessivi, fino ad ora di circa 5-6 anni, si hanno rendimenti netti pari allo 0%, praticamente.

Il valore della consulenza indipendente

Ma per quali ragioni, allora, bisognerebbe investire in qualcosa che ha un rendimento negativo? È quindi è una perdita certa. Ecco, il valore di un consulente finanziario indipendente, ed esistono anche se la banca non lo dice, è proprio questo. Mettere sul tavolo le opportunità di investimento e dire: coerentemente con il nostro profilo di rischio, e gli obiettivi che ci siamo dati come investitori, come risparmiatori, queste sono le migliori soluzioni attualmente a disposizione.

Quindi, alla fine, esiste o non esiste la consulenza indipendente? Si esiste; sono pochi, circa 300/400 in Italia.

Ma questa è una professione in grande sviluppo, in grande crescita, perché il mercato lo richiede, perché le truffe o il problema palese del conflitto di interessi, tipico della consulenza tradizionale bancaria, sono sotto gli occhi di tutti. I risparmiatori, anche grazie a Internet, stanno diventando più attenti.

Perché? Perché le persone stanno capendo che esiste un’alternativa. Non meravigliamoci, però, che il sistema bancario tradizionale, che di fatto è una grande lobby, la lobby bancaria che in tanti odiano, cerchi di limitare o bloccare questo fenomeno.

Conclusioni

Se guardiamo avanti a vent’anni, negli Stati Uniti, il 50% circa della consulenza finanziaria è su base indipendente, come viene chiamata, fee only, dove si remunera il consulente solo a parcella.

Quindi è solo una questione di tempo prima che questa professione venga riconosciuta come tale, e si guadagni un prestigio al pari di altre professioni ormai consolidate, come l’avvocato, il commercialista, il notaio, che per ragioni di modello di business si sa, lavorano nell’esclusivo interesse del cliente.

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