La volatilità sui mercati azionari è in aumento, e i tassi USA sono in fase di rialzo. E’ solo una normale correzione fisiologica o siamo di fronte ad un inversione di tendenza, con possibili impatti sulla sicurezza delle nostre banche? Per i risparmiatori è opportuno prendere coscienza dei possibili rischi presenti nei propri investimenti.
Tutto è dovuto alla paura di un aumento dei tassi americani, ad un aumento maggiore delle previsioni. Va ricordato che se i tassi aumentano, i prezzi delle obbligazioni scendono. Da un punto di vista azionario, non diventa più interessante andare sull’S&P500, che rende come dividendo l’1,80%. Al contrario, giova andare sul Treasury americano (che corrisponde al nostro BTP), che oggi è intorno al 3%. Si assiste quindi ad uno spostamento dall’azionario all’obbligazionario.
Nell’ultimo mese l’S&P500 è calato del 10%, quindi un calo importante. Se queste paure per il futuro dei tassi si dovessero concretizzare, ci si aspetta un 2018 fatto di movimenti altalenanti. Quindi potremmo avere un mercato globalmente al ribasso in un mese, per poi avere un rimbalzo subito dopo.
Un occhio attento e vigile la nostro sistema bancario deve essere prestato per forza. Nei prossimi mesi ci sono tre grosse scadenze.
La prima è il 4 marzo, con le elezioni politiche, che diranno se il Paese sarà governabile.
La seconda sarà 1 aprile. Le nostre banche, giova ricordarlo, detengono il 30% di tutte le sofferenze europee. Il 1 aprile, per l’appunto, entreranno in vigore le nuove normative BCE ed EBA, e le banche saranno costrette ad accantonare più soldi rispetto alle sofferenze che hanno. Questo, di concerto, vuol dire avere meno risorse da investire nell’economia.
Per ultima ci sarà la scadenza di maggio, ove ci saranno gli stress test della BCE, che riguarderanno non solo gli istituti molto grandi, ma anche quelle vigilate dalla BCE.
Alla luce di tutto questo, dei concreti consigli?
Nonostante lo storno precedentemente accennato, lo S&P500 è ancora molto vicino ai massimi storici. Ma questo è un mercato molto sostenuto dai debiti; se l’aumento dei tassi facesse diventare troppo onerosi questi debiti, non ci sarebbe più la convenienza ad indebitarsi per investire sul mercato azionario. Quindi, potrebbe esserci non solo un aumento improvviso di volatilità, ma anche dei crolli repentini.
Non solo prudenza, perciò. Anche controllare che nel proprio portafoglio non ci siano azioni od obbligazioni rischiose. Fondamentale sapere il grado di rischio che stiamo correndo.
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