Come cambierà la normativa e quali contromisure adottare per proteggere il proprio patrimonio. Oggi si parla di successione con Q Consulenze Finanziarie.
Sicuramente dobbiamo partire dalla considerazione che il patrimonio va tutelato in questa fase di difficoltà, per quanto riguarda gli investimenti, e di alto rischio. Quindi la tutela degli investimenti, quali essi siano, deve essere il primo mattone. Poi certamente consigliamo di affrontare la tematica del passaggio generazionale, cioè della fase cosiddetta relativa alla successione, che è un tema ostico, e oggi viene affrontato in Italia specialmente, ma purtroppo siamo in buona compagnia, solo da una minima parte della popolazione. Si stima che solamente da un 5 a un 10 per cento delle famiglie e dei singoli risparmiatori trattino questo argomento, cioè inizino a ragionare, a pianificare, riguardo alla propria rendita ed alla propria successione.
Dobbiamo considerare che nei prossimi anni avremo una mole enorme di ricchezza che riguarda sia gli investimenti personali, sia gli investimenti immobiliari, quindi case, terreni, edifici, che sono stati accumulati per la stragrande maggioranza negli anni sessanta e settanta, quelli del boom economico, che passeranno di mano, si ritiene mediamente nei prossimi 10-20 anni, il consiglio che diamo è certamente quello di iniziare a ragionare su questo tema perché ad oggi abbiamo una tassazione che viene definita paradiso fiscale a livello mondiale. Cioè, oggi le successioni in Italia richiedono un imposta, cioè una tassazione solamente in caso di patrimoni decisamente importanti. Siamo ancora in una fase in cui possiamo ragionare di pianificare con spese molto basse, ed evitando le tasse di successione con la legislazione attuale. Se dovesse cambiare la situazione, e noi non ci siamo mossi per tempo, potremmo arrivare a dover sostenere delle spese relative al passaggio generazionale molto consistenti.
Si va verso un’equiparazione rispetto ai paesi dell’europa, dove la tassazione di successione è molto più importante. In Italia abbiamo un aliquota che per i parenti più vicini, si parla del coniuge e dei figli, è di un 4 per cento solo per patrimoni sopra al milione di euro a erede. Altrove non è così: si va da Inghilterra, Germania, Francia, dove le aliquote medie gravitano intorno al 20, 30 o anche 40 per cento, e dove a volte non sono previste nemmeno le franchigie.
Questo è un po’ quello che potrebbe succedere per sommi capi anche in Italia, cioè abbassare fortemente la franchigia. Quindi i patrimoni sottoposti a tassazione potrebbero essere non più solo quelli di grandi dimensioni, sopra il milione, ma anche patrimoni sopra i 300-400 mila euro, considerando risparmi e immobili, e l’aliquota potrebbe passare, si stima, da un 4% attuale a un 7, 8, 9 per cento. Queste sono un po’ le previsioni degli esperti in materia. E’ chiaro che muoversi in questa fase, con aliquote ancora agevolate rispetto al resto dell’Europa, può comportare risparmi di varie decine di migliaia di euro.
Importante è pianificare prima di tutto per definire una situazione, finché la situazione è tranquilla, definire una situazione con i propri eredi. Quindi evitare che il patrimonio da sicurezza diventi una possibile fonte di litigi, incomprensioni o dissidi, come spesso si si vede nella fase della successione. Seconda cosa è importante farlo perché, appunto, siamo in una fase in cui ancora è possibile decidere con aliquote agevolate, quindi con le spese di successione decisamente basse.
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