Per le banche che hanno fatto la storia, nella serie curata da Paolo Mieli per Orizzonti TV, questa volta si parla del Banco di Amsterdam. La Amsterdamsche Wissel Bank fu fondata nel 1609 per volontà del consiglio municipale, per rimediare alla crisi di fiducia nelle monete metalliche dovuta alla svalutazione del titolo di oro o argento contenuto nelle stesse, e nel resto del mondo si chiamerà Banco di Cambio di Amsterdam.
Nel settecento, la Amsterdamsche Wisselbank diventa la più grande banca del mondo. Ad essa dedicò una lunga digressione Adam Smith ne La ricchezza delle nazioni, citandola come banca esemplare del capitalismo.
La reputazione della Banca si incrinò nel 1763, in seguito ad un crollo della borsa che ebbe ricadute anche all’estero.
Un secondo scandalo travolse la Banca nel 1794, quando si scoprì che la stessa, contro i propri statuti, aveva fatto prestito per milioni di fiorini, a diversi soggetti incapaci di restituirli, come la Compagnia olandese delle Indie orientali e perfino a Luigi XVI, che in piena rivoluzione francese fu decapitato e non poté mai restituire i prestiti.
Ma non furono solo gli scandali a causare il declino della Banca, esso fu dovuto anche alla perdita d’importanza di Amsterdam nell’economia mondiale, che si spostò in Inghilterra.
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