Un interessante approfondimento sul rischioreale presente nei nostri investimenti. Il rischio è un aspetto che viene spesso, ed a torto, sottovalutato.
Punti nodali
Principale consiglio è che, quando si investe in un fondo comune di investimento, si faccia riferimento al KIID, che viene consegnato prima dell’investimento;
Nel KIID, in modo schematico e semplice, viene definito il rischio che ha lo strumento in proposta, con una scala da 1 a 7;
Uno strumento che possa fare dormire sogni tranquilli ha un rischio di 1, al massimo 2;
Rischi medi sono relazionati a perdite anche ingenti, seppur momentanee, in conto capitale;
Oltre ai fondi, sono molto diffuse le polizze assicurative, ma non più quelle tradizionali, che sono in fase di rottamazione (ed erano a capitale garantito). Le polizze, man mano che scadono, vengono trasformate in Unit Linked (ad esempio), con solo una piccola parte in gestione tradizionale, e la parte prevalente in strumenti finanziari, tipo fondi, a rischio spesso alto;
Con un profilo di rischio basso, oggigiorno bisogna accontentarsi di rendimenti contenuti;
Le banche traggono maggior vantaggio dagli investimenti più speculativi, perché le commissioni sono più care;
Per dormire sogni tranquilli bisogna rivolgersi agli investimenti tradizionali, che però offrono molto poco in termini di rendimento;
Quindi, titoli di stato con emittenti solvibili, oppure i conti deposito;
Cautela in ogni caso, perché non esiste uno strumento finanziario che non abbia rischio;
Per i titoli di stato, si suggeriscono scadenze brevi;
Per i conti deposito, guardare che la controparte sia particolarmente solida;
Non investire in strumenti che si dilatano nel tempo (obbligazioni cosiddette “Matusalemme”), perché il rendimento promesso è molto simile a durate nettamente inferiori: il maggior tempo in cui si rimane investiti non vale la differenza di rendimento con investimenti più corti (e quindi intrinsecamente meno rischiosi);