Mercato azionario italiano. Le prospettive secondo Ersel

Mercato azionario italiano. Le prospettive secondo Ersel

Intervista a Marco Nascimbene, gestore del fondo Fondersel PMI, sulle prospettive del mercato azionario italiano.

All’inizio di questo anno sono progressivamente aumentati i timori relativamente alle elezioni presidenziali francesi. La stessa cosa può dirsi per quelle italiane. C’è infatti un crescente timore dell’affermazione del movimento 5 stelle.

Tali preoccupazioni hanno provocato un allargamento dello spread. La conseguenza è stato un maggiore nervosismo sui settori finanziari.

Parte fondamentale

Passando a questa parte, si può dire che queste preoccupazioni siano però state marginali, almeno finora. Indice nervoso, ma ha mantenuto le posizioni di fine 2016.

Settore bancario

Qui l’evento principale è l’aumento di capitale di Unicredit, che si concluderà a fine mese. Ha avuto un certo peso sul settore viste le notevoli dimensioni dell’aumento stesso. Per ciò che concerne i risultati del settore stesso, sono presenti ancora notevoli accantonamenti su crediti. Ovviamente ciò ha pesato sui bilanci delle banche. Tuttavia, si può dire che si vede qualche soluzione, con la riduzione delle sofferenze sul totale degli attivi bancari. Per Unicredit ciò accadrà con l’aumento di captale, per le altre banche con accantonamenti progressivi. Per MPS con l’intervento del fondo statale. Nel mese di marzo siamo in attesa del piano definitivo di questa banca, che verrà presentato alla BCE.

Riteniamo quindi, nonostante tutte le difficoltà che ci sono state e che ci sono, che si possa iniziare a guardare il settore in un’ottica più positiva. Questo perché alcune delle problematiche principali hanno trovato una loro soluzione.

Settore assicurativo

Per il settore assicurativo, la notizia di inizio anno è la possibilità dell’offerta di Intesa per Generali. Siamo ancora in attesa di una decisione definitiva della banca, cioè se presenterà un’offerta vincolante o meno. Possiamo dire che questo evento abbia risvegliato l’attenzione sul settore assicurativo. Ha anche fatto vedere, anche in ottica europea, la possibilità di operazioni di M&A, anche per il resto dell’anno.

Settore industriale

Nel settore industriale, i risultati comunicati dalle aziende finora sono stati buoni, soprattutto per i margini. Le aspettative sul 2017 sono state fissate in modo abbastanza prudente. Nonostante le valutazioni non siano ormai regalate, aziende di buona qualità e con buona posizione competitiva continuano a restare interessanti. Continuiamo quindi a rimanere sul settore, magari facendo stock picking.

Settore automobilistico

Anche in questo caso i risultati sono stati buoni. Le guidance sono state anche un po’ più “aggressive” di quelle industriali. Anche in questo settore si intravedono possibilità di aggregazione, che presentano comunque molte difficoltà. Le aggregazioni, anche se non facili, servono soprattutto a ridurre il problema della sovracapacità.

Settore utilities

Siamo prudenti su quelle regolate. Questo perché l’aumento dei tassi, anche se graduale è comunque presente, e mina un po’ le valutazioni. Pur avendo dividendi molto interessanti, il problema tassi si riflette sulle valutazioni. Siamo più ottimisti sulle municipalizzate e sui produttori di energia elettrica. Ciò grazie agli aumenti dei prezzi di fine 2016, inizio anno nuovo, che aiutano i conti. Anche qui si intravedono chance di aggregazione tra le municipalizzate.

Settore petrolifero

Dopo il recupero del petrolio nel 2016, c’è probabilmente spazio per un ulteriore leggero rialzo. I fondamentali dei titoli italiani sono comunque positivi.

Settore media e telecom

Qui regna sovrano l’affaire Vivendi-Mediaset, quindi grandi movimenti di aggregazioni e consolidamenti. Tuttavia, viste le valutazioni un po’ troppo “rotonde”, forse è meglio aspettare un po’ e vedere quale sarà l’evoluzione di questi cambiamenti societari.

Conclusione

Possiamo dire che, nonostante tutte le preoccupazioni, il mercato azionario italiano rimane interessante. La motivazione sono i movimenti societari ed aggregativi che abbiamo accennato, e le soluzioni dei problemi bancari.

Da non sottovalutare le PMI quotate, che stanno sovraperformando, hanno conti in ordine e spesso sono leader nel loro settore. possono quindi rappresentare una chance interessante sia per gli investitori esteri che per quelli italiani.

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