Mercati azionari globali, la view di Ersel

Intervista a Andrea Nocifora, del team gestioni patrimoniali di Ersel, sui mercati azionari globali. Cosa è successo finora? E perché?

Il 2019 è iniziato in modo molto positivo per le azioni globali e per i tutti i principali mercati azionari. Questo è anche dovuto alla negatività che si era creata a fine 2018, forse in modo un pochino estremo, che ha portato a un positioning molto, molto leggero, che quindi ha contribuito poi a guadagni rilevanti, anche nell’ordine del 15-20 per cento, per alcuni settori globali e ciclici, quali soprattutto tecnologia, sia hardware che software, industriali, e settori collegati alle commodities quali i materiali di base ed oil e gas.

Il tutto nonostante i dati macro, e anche la revisione degli utili stimati dagli analisti, siano effettivamente andate ancora peggiorando rispetto alla fine del 2018.

Questo può sembrare incoerente, ma in realtà sta semplicemente a significare che il mercato sembra aver trovato una sorta di bottom oltre cui non pensa che la situazione peggiorerà.

I timori recessivi che si erano creati a fine 2018 sono andati tendenzialmente scomparendo da parte degli investitori, e crediamo che effettivamente, sia a livello macro che a livello di revisione degli utili abbiamo toccato sostanzialmente il fondo, e quindi da qua le aspettative possono essere effettivamente un pochino più positive.

Noi continuiamo a mantenere una esposizione in termini geografici all’area che riteniamo avere più upside, cioè i mercati emergenti, in particolare al blocco asiatico e a quello cinese, i cui rischi, abbiamo visto nel 2018, sono
evidenti, soprattutto a livello geopolitico, con le tensioni commerciali, ma lo stimolo monetario che sembra effettivamente avere un impatto positivo dai dati di gennaio, e l’eventuale sempre più probabile allentamento delle tensioni commerciali, crea un forte upside, dato che le valutazioni son tornate a livelli minimi dal 2012 a fine anno; quindi continuiamo avere delle posizioni rilevanti su quell’area, in particolare sui settori legati alla new economy, come sostanzialmente l’internet software cinese.

A livello più globale, in particolare sull’America, manteniamo le posizioni più di neutralità nei portafogli multi asset, mentre in quelli con un contenuto azionario più rilevante, più esplicito, abbiamo posizioni soprattutto in settori tendenzialmente caratterizzati da crescita elevata e margini stabili e alti, quindi di nuovo I.T, in particolare il lato internet, software e servizi e alcuni segmenti dell’universo healthcare.

A livello europeo invece preferiamo esposizione a settori più globali quali appunto quelli legati alle materie prime.

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