Mercati. Aggiornamento di fine marzo 2018 | Moneyfarm

Ancora volatilità a marzo sulla scia delle scelte commerciali di Trump: il punto sui più recenti avvenimenti economico-finanziari dei mercati con Federico Ridella, Consulente Finanziaro Moneyfarm.

Il mese di marzo è stato caratterizzato dalla volatilità. Quali le ragioni principali?

Ribassi importanti sull’azionario americano, finora, ed anche in Europa e Paesi emergenti, che però hanno limitato i danni.

La principale tematica di questo mese è stata la politica internazionale. Nonostante questo, il quadro macro globale risulta ancora positivo; ci sono ancora opportunità interessanti per investitori lungimiranti. La sorpresa economica positiva, però, è in leggero attenuamento.

Lo scontro sul commercio è entrato nel vivo. Quali conseguenze per i mercati?

Molto importante la questione delle politiche commerciali di Trump. Provvedimenti rivolti principalmente verso la Cina, nei cui confronti gli USA hanno un deficit commerciale di 375 miliardi di dollari. E la Cina detiene una buona fetta del debito pubblico USA. Per questo motivo le interconnessioni tra i due paesi sono molto importanti.

Molteplici scenari a disposizione; da uno meno preoccupante, con aggiustamento a favore degli USA della bilancia commerciale americana, ad uno con una vera e propria guerra commerciale, che non può coinvolgere solo queste due nazioni, ma inevitabilmente destinato a riverberarsi anche altrove. Il rischio è che la crescita economica globale vada quindi a rallentare.

In attesa di vedere gli effetti di queste politiche commerciali, si nota come si sia alzata la volatilità. La ragione è l’imprevedibilità delle mosse di Trump, e delle incertezze legate ad una politica protezionista.

Perché i titoli tecnologici hanno risentito dello scandalo dei dati che ha coinvolto Facebook?

Un’altra importante tematica è stata la questione connessa a Cambridge Analytica. Fondamentalmente, si è trattato della cessione di milioni di dati di milioni di utenti fatta da Facebook, ed utilizzati anche da questa società. Sembra che quest’ultima, con essi, abbia provato ad influenzare i risultati delle elezioni in certe economie globali.

La vicenda offre spunti etici e di modello di business per tutto il mondo tech USA. I FAANG, i principali titoli tecnologici, hanno avuto forti perdite a seguito dello scoppio di questa vicenda. La questione è importante anche perché queste aziende sono una grossa fetta dell’indice S&P500, il principale delle borse americane. Il ribasso di queste aziende si è quindi riflesso su tutto l’indice e, vista l’importanza dell’America, su tutti i mercati globali.

Negli ultimi anni, c’è da notare, queste aziende hanno corso molto in borsa. La motivazione è l’entusiasmo per una rivoluzione economica nella quale si credeva e si crede ancora. Ciò che è accaduto richiede l’attenzione dei regolatori.

Conclusioni

Per quanto concerne l’asset allocation, la parola d’ordine è diversificazione. Questo per attenuare fattori di rischio settoriali e geografici.

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