I costi, probabilmente la voce che chiunque voglia avvicinarsi alla finanza e a ciò che vi gira intorno, deve prendere in considerazione. E che, invece, viene sempre sottovalutata. Segreti Bancari spiega bene la cosa.
Nella vita di tutti i giorni vale un principio molto semplice: più spendi, meno spendi. In finanza vale il contrario: più si è taccagni, più si ottiene. Per questo è fondamentale controllare i costi degli strumenti finanziari.
Essenzialmente sono tre.
Il primo è il costo di attivazione, cioè tutti quegli oneri che vengono pagati per poter investire. Molto importante che questi costi siano minimi, quindi vanno ben conosciuti prima di operare.
Il secondo è il costo di gestione o di mantenimento, cioè quell’onere pagato periodicamente per il semplice fatto di avere un investimento in essere. Questi sono particolarmente insidiosi perché non si vedono, un po’ come le trattenute in busta paga. Spesso controllando il rendimento degli investimenti, ci si rende conto che una grossa fetta del medesimo viene “bruciata” da questo tipo di costi. Il terzo sono i costi di uscita, cioè quelli che si pagano per liquidare l’investimento e monetizzare gli utili.
Minimizzare i costi è il primo passo per investire in modo consapevole. Costi alti per un investimento sono il primo indizio che qualcosa non funziona.
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