Europa: una questione di vasi comunicanti | Kairos Partners SGR

Federico Trabucco, Portfolio Manager European Equity di Kairos, commenta l’andamento dei mercati in Europa in questa “fredda” primavera.

Federico, parliamo di Europa. Ci fai un quadro dell’evoluzione dei mercati europei in queste ultime settimane?

Rispetto allo scorso anno, ci siamo accorti che quest’anno ci tocca una dose maggiore di incertezza e un risk reward più difficile. I fattori che hanno dominato il mercato europeo nell’ultimo mese sono, lasciando stare il capitolo sanzioni di cui magari parleremo più in profondità, incertezza sui tassi americani e su l’insediamento del nuovo presidente della Fed… se cambierà qualcosa dal lato della politica monetaria, il fatto che l’allineamento di fattori benigni dello scorso anno, cioè una crescita sincronizzata globale, banche centrali che stavano ancora fornendo stimolo all’economia, e poi gli utili aziendali che sono arrivati, e anche oltre le previsioni, questo ha sostenuto tutti i mercati lo scorso anno. Quest’anno il quadro è leggermente più con luci ed ombre su questo fronte. In particolare direi che c’è stato un rallentamento degli indicatori di ciclo, quindi i PMI europei. Si sa che nel corso d’anno le banche centrali dovranno tirar via un po’ la mano dal lato dello stimolo, e poi il timore di un’accelerazione importante dell’inflazione per la seconda metà dell’anno. Queste sono un po’ le cose che hanno dominato il mercato fino a questo momento.

Un quadro quindi di maggiore incertezza, ma quali sono delle opportunità di investimento interessanti in ambito europeo?

Cercando il lato positivo, intanto gli utili ci sono, quindi il mercato europeo, nonostante un piccolo rallentamento, dovrebbe crescere di un 8-10 per cento, e la valutazione è più che accettabile in un contesto storico. Poi il mercato è comunque ricettivo a temi particolari, per esempio l’altro giorno c’è stata una importante IPO in Germania nel settore healtcare, che è andata molto bene; questo mostra che al giusto prezzo, se c’è qualche cosa di qualità, il mercato è totalmente ricettivo. Direi anche che c’è la sorpresa Italia, che nonostante tutta l’incertezza sta mantenendo una performance positiva per l’anno, quindi tematicamente ci sono aree di opportunità del mercato, come è sempre stato.

Chiudiamo quindi con il tema dazi. Quali sono gli impatti sui mercati di quello che sta succedendo?

Allora, le notizie sono di poche ore fa. C’è stato un secondo giro di sanzioni verso prodotti cinesi esportati… non solamente cinesi in realtà, esportati in America… un giro più importante, e c’è stata anche una modesta, per ora, ritorsione cinese su prodotti americani, e le cose che si possono dire, non avendo tutti i dettagli, sono forse tre. Primo è che chiaramente l’escalation non piace al mercato. C’è stato un tweet che dice questa è la prima di molte. Chiaramente questo ha un impatto. Secondo, chiaramente tutte queste cose non hanno vincitori. Quando c’è l’escalation è negativa in qualche modo per tutti. Dal lato europeo, terza cosa, noi siamo esenti da un buon numero di queste categorie, di queste sanzioni, il che di suo potrebbe essere positivo. In realtà c’è una teoria di vasi comunicanti, per cui chi non esporta in America può venire qui oppure, in generale, questa cosa fa male a tutti.

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