Inflazione. Le forze strutturali dietro ai suoi trend | J.P. Morgan Funds

L’uso dell’information technology all’interno dell’economia globale ha potenziato i compratori e ridotto l’inflazione. Un fenomeno ormai consolidato nell’economia mondiale. JPMorgan Funds spiega brevemente perché sia così.

La situazione attuale

La situazione dell’inflazione sembra un’immagine speculare di quella dei salari. Sorprendentemente bassa, soprattutto se si pensa a quanto questa espansione economica stia durando, e quanto siano ormai ai limiti i margini del mercato del lavoro.

Cosa sta succedendo?

Si pensa quindi che ci siano forze strutturali dietro a tutto questo, ma quali? L’utilizzo diffuso dell’information technology prima di tutto. L’utilizzo diffuso di una sempre più pervasiva componente tecnologica, globalmente, ha realmente fornito un maggior potere agli acquirenti di beni. E lo ha fatto indipendente che essi siano compratori di forza lavoro, di merci o di servizi.

Il potere dell’informazione ha teso a far diminuire l’inflazione in tutto il mondo, ed è ancora una forza preponderante nel 2018. Dato che l’economia sembra aver raggiunto un picco, e che il mercato del lavoro segue lo stesso andamento, è lecito aspettarsi che l’inflazione si muova un pochino verso l’alto, ma non molto. Probabilmente, quindi, avremo una lenta (molto lenta) risalita della medesima sia quest’anno che il prossimo.

Attenzione però…

Se è vero che, in generale, i dati relativi ai prezzi al consumo non sembrano allarmare, è altrettanto vero che alcune avvisaglie su un possibile cambio di regime si intravedono; in particolare, negli Stati Uniti. Gli investimenti aziendali, inoltre, hanno registrato un forte incremento nel 2017. Questo, di solito, è associato ad un incremento della produttività che, a sua volta, storicamente ha alimentato la crescita dei salari. Non solo. In Europa, mentre i tassi di interesse veleggiano come se il Vecchio Continente fosse ancora in crisi, la ripresa è in atto e diffusa.

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