Economia comportamentale. Perché non stiamo tutti meglio finanziariamente? | Proactive Thinker

Economia comportamentale. Come fare a migliorare la propria posizione finanziaria. Un video parecchio istruttivo di Proactive Thinker.

Introduzione

La strada per la ricchezza è probabilmente il percorso più misterioso. Alcune persone lo adorano, altri lo disprezzano, eppure tutti finiscono correndoci dietro. Ma la maggior parte delle persone non sta cercando di essere in cima alla lista di Forbes e competere con Jeff Bezos o Bill Gates; si vuole solo una sicurezza finanziaria in modo che non ci si debba preoccupare dei bisogni principali.
Ma, per sopravvivere nel mondo moderno, in un modo o nell’altro, bisogna indebitarsi. Se si vuole avere una macchina o una casa, è praticamente impossibile per una persona media farlo senza ottenere un prestito. Sfortunatamente, la maggior parte delle persone finisce per non pagare quei debiti. Quindi, è davvero così difficile diventare indipendenti dal punto di vista finanziario?
No, perché solo nel 2017 oltre un milione di persone negli Stati Uniti, per esempio, da soli, sono diventati milionari. Ed è un sacco di gente.
Quindi, qual è l’unica cosa che si potrebbe fare che renderà sicuramente ricchi? Qual è quella cosa che ciascuno può fare, indipendentemente da tutto, per migliorare? Qual è l’avviso pratico che si può implementare immediatamente?

La risposta

Tenere sotto controllo il proprio ego. Perché è questo che ci tiene a freno. Ma perché è così?

Tutti sanno che tutti sono in situazioni finanziarie differenti. Alcuni sono nati ricchi, altri no. Alcuni ottengono un buon lavoro appena finito il college, altri faticano anche a trovarne uno mal pagato. Ci sono persone che riescono a tirar su aziende di successo in un sol colpo, mentre altri hanno successo solo dopo aver fallito molte volte, ed altri mai. Tutto ciò è assolutamente normale, perché si vivono vite diverse e si è naturalmente diversi l’uno dall’altro.

Sfortunatamente, l’ego forza costantemente a compararsi a coloro da cui siamo circondati, e a compararsi agli standard e alle norme della società. Anche se queste ultime sono completamente contro gli interessi di una persona.

Per esempio, pensiamo a qualcuno che si sia appena laureato ed abbia subito trovato un buon lavoro. Congratulazioni! Sta andando tutto a meraviglia. Ma appena questo qualcuno si guarda intorno, si rende conto che i colleghi o gli amici hanno, magari, comprato una nuova macchina. Ci si può sentire lasciati indietro, e sentirsi meno eccezionali di loro. Ci si può sentire inferiori a loro se non si ha quello che hanno loro.

Quindi, ci si lancia in qualcosa che non si dovrebbe fare, come andare a sottoscrivere un mutuo per comprare una nuova macchina. Questa cosa fornirà un soddisfazione emotiva istantanea (non si è un perdente!) ma, per i prossimi anni, è probabile che non si abbia un centesimo da spendere, e questo solo perché si è fatto un debito che non avevamo alcuna motivazione logica di fare. E la colpa, ovviamente, è dell’ego, che ha spinto a fare qualcosa che non si doveva fare.

La vita…

Se si analizza la propria vita, molto di quello che si fa è un risultato del proprio ego. Magari non si vuole andare all’università, ma siccome ci vanno tutti gli amici, per non essere lasciati indietro, ci si iscrive lo stesso.

Magari si vuole, invece, iniziare a fare e postare video su YouTube. Si ha passione, voglia di fare e di riuscire, ma non si fa quello. E perché? Perché il proprio ego spaventa, magari facendoci pensare che, dopo quel video, gli amici rideranno.

E si ci si licenzia per fare una start-up ed il business che abbiamo in mente non funziona? Che cosa dirà la gente? Questa è la voce dell’ego.

Il punto nodale è che bisogna smettere di vivere la propria vita relazionandosi a quella degli altri, e comparandosi a loro. E questo perché ci sarà sempre qualcuno migliore, più ricco, più ben vestito, ecc.

Le proprie condizioni di vita cono quelle che contano; se non si prendono decisioni basandosi solo sul proprio bene, e senza pensare a quello che penserebbero gli altri, ci si può scordare l’indipendenza finanziaria.

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