Cosa sono i titoli di Stato? Il punto di Federica Ielasi | DaDaMoney

Titoli di Stato: sono l’investimento giusto per voi? Federica Ielasi, docente di Economia degli intermediari finanziari all’Università di Firenze e membro dell’ADEIMF, spiega cosa e quanti sono.

Titoli di Stato: strumenti per finanziare il debito pubblico

I titoli di Stato sono obbligazioni emesse dai governi nazionali per acquisire risorse dai risparmiatori e produrre i servizi per la collettività.

In Italia l’emissione avviene mediante aste pubbliche a cui partecipano le banche e altri intermediari finanziari. I titoli possono essere acquistati, sempre attraverso un intermediario finanziario, sia all’asta di emissione (il “mercato primario”) sia al mercato secondario (il MOT, Mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato). L’importo minimo dell’investimento è di 1.000 euro.

Titoli di Stato italiani: tipologie

I titoli si differenziano per la durata e la struttura dei flussi di pagamento ricevuti dall’investitore, che possono derivare da uno scarto di emissione oppure da cedole semestrali posticipate. Se il titolo è tenuto fino alla scadenza, è rimborsato in un’unica soluzione al valore nominale. In caso di vendita sul mercato secondario, invece, si riceve il prezzo di mercato. Sulla remunerazione grava una ritenuta fiscale del 12,5%.

Le tipologie di titoli di Stato italiane sono molteplici e includono i Buoni Ordinari del Tesoro (BoT), i Buoni del Tesoro Poliennali (BTp) e i Certificati del Tesoro, suddivisi in Certificati del Tesoro zero coupon (CTz) e Certificati di Credito del Tesoro (CcT).

Bot

I BoT sono titoli a breve termine, con scadenza a 3, 6 o 12 mesi. La loro remunerazione è data dallo scarto di emissione, la differenza tra prezzo di sottoscrizione e valore di rimborso.

CTz

Anche i CTz sono privi di cedola, cioè non prevedono la corresponsione di cedole periodiche. Hanno una durata maggiore rispetto ai BoT, pari a 24 mesi.

BTP

I BTp sono titoli di Stato a tasso fisso. Si tratta di obbligazioni a medio-lungo termine con scadenze a 3, 5, 7, 10, 15 e 30 anni che prevedono il pagamento di cedole fisse semestrali a tasso costante per tutta la durata dell’investimento. Esistono poi tipologie particolari di BTp con cedole e capitale ancorati all’inflazione italiana (BTp Italia) o europea (BTP€i). Entrambi permettono all’investitore di proteggere il capitale dalla perdita di potere d’acquisto.

CcT

Anche i CcT sono indicizzati, ma vengono definiti a tasso variabile. Sono emessi con una durata di 7 anni. La cedola successiva alla prima è variabile e viene calcolata in base al redimento dei BoT semestrali collocati nell’asta immediatamente precedente. Alcuni CcT, chiamati CcT Eu, indicizzano le cedole all’andamento del tasso interbancario Euribor semestrale.

Uno sguardo all’Europa

Tra i titoli di Stato europei si ricordano gli OAT francesi, i Bonos spagnoli e i Bund tedeschi. Il differenziale di rendimento tra titoli emessi da Stati diversi si chiama spread.

Nella maggior parte dei casi si riferisce a titoli pubblici a 10 anni, come i nostri Buoni del Tesoro poliennali. In breve, lo spread è la maggiorazione di rendimento che l’emittente più rischioso è tenuto a pagare rispetto all’emittente meno rischioso per invogliare a far acquistare le proprie obbligazioni. Più uno Stato è in salute, minore sarà il rischio che non riesca a ripagare gli investitori e più basso sarà il tasso di interesse da versare.

Altri post che potrebbero interessarti

Ottimizzato da Optimole