Ai microfoni di Focus Risparmio, il Presidente di ANASF Maurizio Bufi.
Le manifestazione e gli eventi come il Salone del Risparmio a Milano e Consulentia a Roma sono senza dubbio i più importanti dell’industria del risparmio gestito. Essi servono ad aggregare gli operatori, che sono tanti, e al tempo stesso sono una vetrina, un palcoscenico di visibilità  per un settore che ha ancora bisogno di farsi conoscere. Sono contenitori di materiale importante, ed hanno anche lo scopo di aggiornare professionalmente gli operatori.
Entrambe le manifestazioni, ovviamente, strizzano anche l’occhio al pubblico indistinto dei risparmiatori, che sono quelli con i quali vanno intrattenute le relazioni professionali.
I temi sono sempre up-to-date. La formazione è un asset permanente dell’attività dei professionisti del risparmio. Ciò si traduce nella necessità di adeguare il proprio bagaglio di formazione sul campo con adeguati contenuti scientifici e teorici.
Una delle novità è ovviamente l’inserimento in distribuzione dei PIR, i piani individuali di risparmio. Erano molto attesi, infatti se ne parlava da qualche anno. L’ANASF da tempo ne sosteneva l’importanza presso il legislatore. Oggi c’è la riprova di quanto l’Associazione andava dicendo in virtù dei numeri molto interessanti che il prodotto sta generando nelle prime settimane di distribuzione.
Ma perché i PIR sono importanti per l’economia reale? Perché convogliano una parte del risparmio delle famiglie verso gli investimenti, in maniera diretta. È un salto culturale, a cui sono chiamati sia risparmiatori che i consulenti.
Il PIR è un prodotto particolare. Non va tanto venduto o collocato semplicemente come tale. Va inserito in un contesto specifico di pianificazione finanziaria, di medio e lungo periodo. Lì trova il suo approdo naturale.
Per ANASF, nell’immediato futuro c’è, come priorità assoluta, la MIFID II, un corpo normativo molto ampio e robusto. Ad ANASF interessa in modo particolare la parte che riguarda la prestazione del servizio di consulenza. Il 3 gennaio 2018 entrerà in vigore la nuova normativa, ed il ruolo del consulente sarà più che centrale.
Altre priorità sono l’attività di formazione, sempre più necessaria e pressante, anche in ottica MIFID II. Inoltre, per le tutele di categoria, la presenza dell’Associazione in Enasarco, e quindi il tema della previdenza integrativa. Infine, last but not least, la nuova veste che dovrà avere l’organismo dei consulenti finanziari, con l’attribuzione della vigilanza.
I fronti sono più o meno sempre gli stessi, ma si sono irrobustiti di recente, perché le esigenze di rappresentanza della categoria sono aumentate.
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