Gli stati e le imprese. Un raffronto approfondito tra i primi e le seconde. Numeri non a caso che danno una reale visione di come stia funzionando il mondo negli anni ’20 del 21° secolo.
Inizia tutto dalla gente. Al mondo ci sono circa 7,2 miliardi di persone; un bel po’ di gente. Parlando storicamente, sì. I nostri nonni sono nati in un mondo che ne aveva “solo” due miliardi. I nostri genitori in uno che ne aveva tre, tanto per dare un termine di paragone. Ma… come sono distribuite le persone nel mondo? Iniziamo dai giganti, Cina ed India.
Questi due stati, ciascuno, hanno più di 1 miliardi di abitanti. Per la precisione, circa 1,3 miliardi di persone risiedono in questi Stati. Una semplice addizione ci dà 2,6 miliardi di persone in solo due nazioni. E rappresenta il 36% dell’intera popolazione mondiale, più di un terzo.
Questi Stati sono in Asia. In tutto il continente ci sono 4,2 miliardi di persone. Quindi più del 50% delle persone al mondo risiede in un solo continente. Dove sono i restanti 3,2 milioni di persone?
In ordine decrescente, 1,2 miliardi sono in Africa; 750 milioni in Europa; 550 milioni in Nord America; 400 milioni in Sud America. E c’è anche l’Oceania, dove in tutto il continente ci sono solo 36 milioni di persone. A paragone degli altri, la popolazione oceanica sembra un errore statistico.
L’Africa ha circa la stessa popolazione di Europa e Nord America combinate insieme. A livello economico, l’intera Africa vale appena la Francia. Questo spiega come mai l’Africa sia un continente che soffre. Il loro output economico è minuscolo comparato all’enormità della popolazione. In contrasto, l’Europa ed il Giappone fanno pochi figli per sostenere le loro economie.
La crescita economica dell’Africa sta faticando parecchio a tenere il passo della crescita della propria popolazione. Quest’ultima è triplicata a partire dagli anni ’70 del secolo scorso. Se fosse rimasta costante, e quindi oggi ci fossero 400 milioni di persone in quel continente, il PIL nominale pro capite oggi sarebbe equivalente a quello della Russia. La situazione, invece, è ben diversa.
Per chi non mastica troppo bene l’economia, il PIL è il Prodotto Interno Lordo. In termini semplici, il PIL è una misura di tutte le merci ed i servizi prodotti dall’economia una nazione. Un’altro modo di vederla è questo. Gli Stati hanno gente nei loro confini. Le persone necessitano di merci. Quindi, più alto è il PIL, più merci e quindi più benessere avranno le persone.
Il PIL è anche una misura del potere economico di uno stato. E ci sono molte maniere per misurarlo. Proprio per questo, c’è un forte e produttivo dibattito sul concetto stesso di PIL. In questo video verrà considerato il PIL nominale per comparare gli stati. Quindi, chi sono i pesi massimi dell’economia mondiale?
L’intero pianeta produce un valore annuale di merci e servizi pari a 74 trilioni di dollari. 2 nazioni fanno da sole la parte del leone di questo numero.
I primi al mondo sono gli Stati Uniti, con la ragguardevole cifra di 18 miliardi di dollari di PIL. Cioè 1/4 (od il 25%) di quanto produce il mondo annualmente. I secondi sono i cinesi, con attualmente 11 trilioni di PIL, che rappresenta circa il 15% dell’output mondiale. E sono in rapida crescita. Insieme, Stati uniti e Cina rappresentano il 40% della produzione mondiale di qualsiasi cosa, quindi dell’economia mondiale.
Se questa classifica la facciamo per continente, è invece l’Europa in cima la podio, con un’impressionate 24 trilioni di dollari di PIL. Il tutto equivale a circa il 33%, cioè 1/3, dell’economia mondiale. L’Unione Europea, che è una grossa parte, ma non tutta l’Europa, produce 20 trilioni di dollari. Cioè produce più dell’America. Questo vuol dire che l’Europa dominerebbe le discussioni economiche se non fosse divisa in piccole nazioni sempre pronte a discutere tra di loro. Non solo, ma anche a lasciare decidere le cose importanti a burocrati dai capelli grigi…
Il PIL dell’Oceania è 1,8 trilioni. Un’altro errore statistico (quasi). Parlando seriamente, l’Australia (che è la maggior parte dell’Oceania) è quasi disabitata e con una forte componente di natura selvaggia, spesso pericolosa.
Comparando gli Stati Uniti e la Nigeria, ci si può chiedere come mai il PIL americano sia così più grande di quello nigeriano, che è circa mezzo trilione di dollari. Le due popolazioni differiscono solo di 100 milioni a favore degli States.
La questione può essere vista da diverse prospettive. Una di questa sono le imprese. L’America ha Walmart, ExxonMobil, Apple, Microsoft, GM, GE, Kraft, Google,Ford, Tesla, Johnson & Johnson, e così via. Tutte queste società pagano le tasse in America (almeno la maggior parte di esse).
Apple ha un reddito annuale di circa 230 miliardi di dollari, che da solo è quasi la metà del PIL nigeriano. La liquidità a disposizione di Apple è più di 200 milioni, cioè circa 8 volte le riserve in valuta estera della Nigeria stessa. Altri dati? La capitalizzazione di tutto il mercato azionario russo è circa mezzo trilione di dollari. Questo equivale a… Google. Oppure Apple, o Microsoft.
L’America ha enormi imprese, e di successo. A livello economico, i loro amministratori delegati sono spesso più influenti di molti capi di stato. Ciò che manca a queste imprese è solo un esercito per essere degli Stati…
Se si fanno due conti, i ricavi di Apple sono circa l’1,3% del PIL americano. Se si pensa che sia tanto, basta pensare a quanto conti la Volkswagen per la Germania, cioè l’8%. Ma questo è niente se comparato alla Samsung, cioè la madre di tutte le imprese che dominano uno stato.
La Corea del Sud ha circa 50 milioni di abitanti, più di tutta l’Oceania. Ed il suo PIL è due volte quello dell’Arabia Saudita. Samsung vale circa il 20% del PIL sudcoreano. La società non è solo telefonini, o televisori. Quasi nessuno sa che Samsung produce navi, possiede servizi bancari ed assicurativi, e società di costruzioni. Insomma, è un gigantesco conglomerato industriale e di servizi. Con le sue simili LG e Hyundai, l’economia coreana è rappresentata per più della metà da queste sole tre imprese.
Il titolo di questo video è ingannevole. Dice che questi numeri dovrebbero essere conosciuti. Ma ricordarseli a mente è inutile, visto che cambiano costantemente. Ma conoscendo la loro ampiezza e dimensione, la prospettiva sulle cose cambia davvero.
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