La Gran Bretagna ha iniziato i colloqui per lasciare l’Unione Europea. L’architetto del recente accordo commerciale tra l’Unione Europea ed il Canada (il CETA) discute le complessità di Brexit.
Jason Langrish è uno degli architetti che ha reso possibile il CETA. In questa intervista offre alla Gran Bretagna alcuni suggerimenti su come riuscire a negoziare qualcosa di così grosso ed importante.
“Brexit significa Brexit. E noi ne faremo un successo”. Questo dichiarava Theresa May all’alba della sua elezione a Primo Ministro britannico. David Cameron, l’architetto del disastroso referendum popolarmente conosciuto come Brexit, si era appena dimesso dallo stesso ruolo.
Per la Gran Bretagna è cruciale negoziare un patto commerciale con la UE prima di lasciare il blocco europeo, nel marzo 2019.
Recentemente, il Canada è il buon esempio di come una nazione possa trattare con successo un patto di questo tipo con l’Unione Europea. Questo trattato commerciale è il più grande che sia mai stato firmato. Quali sono stati questi suggerimenti, dunque?
E’ essenziale che si giochi a carte scoperte, e che tutto sia apribile ad una negoziazione. C’è una ragione molto semplice per tutto questo: i negoziati richiedono compromessi. I negoziati commerciali sono cose lunghe e complicate, e possono divenire molto sensibili alla politica in certi momenti. Più cose si mettono sul tavolo, più opportunità ci sono per fare compromessi.
E’ essenziale diventare familiari con le dinamiche politiche del partner con cui si negozia. Questo è probabilmente un problema vero per la Gran Bretagna. Probabilmente dovrebbero avere una valutazione molto più realistica di coloro con cui stanno negoziando, una migliore comprensione degli europei e di cosa sia possibile nelle negoziazioni.
L’unione europea ed il Canada hanno trascorso un anno solo per familiarizzare tra di loro. I capi negoziatori europei sono stati invitati a Calgary, ad una manifestazione. Qui gli è stato mostrato quale sia il livello d’importanza dell’agricoltura e dell’allevamento per la cultura canadese. Questo perché dovevano essere tenute in considerazione nelle negoziazioni.
Bisogna assicurarsi che tutti le principali parti interessate siano di supporto. Qui si fa riferimento al settore privato ed alla società civile. E’ un fattore che deve avere una chiara importanza nelle negoziazioni per Brexit. Bisogna che si trovi il modo per portare quanta più gente possibile a “salire sul treno per la Brexit”. Questo perché, quando le negoziazioni si faranno più dure, la gente incomincerà a chiedersi: “perché stiamo facendo questo?”
Ci sarà quindi la tentazione di provare a concludere un accordo con la UE con poche persone che lo supportino veramente. E questo non deve accadere, per nessun motivo, se si vuole che sia un successo.
C’è sempre qualcosa di imprevedibile in questo tipo di negoziazioni., Bisogna aspettarselo. Si può pensare di aver raggiunto l’obiettivo, ma alla vigilia della firma, succede qualcosa che rivolta tutto.
Lo scorso ottobre, sembrava che tutto fosse pronto pr la firma del CETA. Poi, la regione belga della Vallonia, praticamente sconosciuta in Canada, ha bloccato l’accordo. Non si sapeva che questo potesse succedere; non si sapeva che una piccola regione europea potesse bloccare un accordo che stava sottoscrivendo l’intera Unione Europea.
Quindi, bisogna continuare a crederci, fino alla fine. Perché non si sa mai cosa possa succedere.
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