Politiche economiche. Siamo giunti alla fine dell’emergenza? | Prometeia

Il vicepresidente di Prometeia Advisor SIM, Paolo Onofri, analizza la congiuntura economica, tra ridimensionamento degli stimoli monetari e politiche economiche e fiscali che cercano di sostenere la crescita.

Politiche economiche monetarie e liquidità

La politica monetaria in questi anni ha adottato misure non convenzionali; nel farlo, ha aumentato la liquidità del sistema. Ora si accinge a ridurre la creazione della medesima. Nel fare questo, sta chiedendo aiuto (soprattutto la BCE) alla politica di bilancio dei diversi governi. Questa deve aiutare da un lato a sostenere la crescita delle singole economie, soprattutto dal punto di vista della domanda; dall’altro, deve avere dei provvedimenti di natura strutturale che possono aiutare la crescita del prodotto potenziale.

Questa è la sfida maggiore per quanto riguarda gli anni a venire. Cioè, quale mix di politiche monetarie e fiscali posso determinarsi?

Le stesse considerazioni fatte per l’Europa possono valere anche per gli USA. Qui, la FED si sta accingendo ad andare avanti col suo programma di incremento dei tassi. Lo accompagnerà con la riduzione dello stock di moneta che ha creato. Di conseguenza, questo processo dovrebbe essere combinato con una maggiore espansione fiscale. Quest’ultima cosa, ovviamente, è molto gradita dall’amministrazione Trump.

La situazione in Italia

Per quanto riguarda il nostro Paese, invece, ci sono diverse difficoltà. Qui, la situazione è aggravata da vincoli all’espansione di bilancio ed una indeterminatezza del quadro politico futuro.

L’insieme di riforme strutturali che sarebbero necessarie per aumentare il prodotto potenziale saranno solo redistributive. Quindi, avranno parti della popolazione che saranno a favore, ed altre che saranno contro. Il tutto dovrebbe essere accompagnato da una politica di investimenti pubblici che sostenga la domanda (e la crescita) in una fase in cui le riforme strutturali possono avere effetti negativi.

Dove? Sull’attività stessa, date le già citate componenti di redistribuzione che sono implicite nelle attività di riforma, soprattutto del mercato dei prodotti. Quelle del mercato del lavoro le abbiamo già avute. Nello specifico, si tratta dei beni e servizi.

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