La Financial Conduct Authority, la Consob britannica, ha dichiarato di prevedere la creazione di una nuova categoria per le società a proprietà sovrane che stanno cercando di privatizzare. Forse ha a che farci qualcosa il caso di Saudi Aramco. La holding della famiglia Saud, infatti, controlla tutto il petrolio dell’Arabia Saudita. Si parla di una IPO enorme, da 1 a 2 trilioni di dollari di valore. E forse le regole che sono in essere, al momento, potrebbero non bastare…
Le modifiche a cui si accennava sopra consentirebbero alla FCA di aprire le porte alla Saudi Aramco; ciò le consentirebbe di potersi quotare a Londra. Il controllore di borsa britannico sta cercando di rendere più facile la quotazione alle società possedute dagli Stati, come in questo caso. Questa mossa è un’iniezione di fiducia per coloro che stanno facendo lobbying in modo che la società saudita quoti a Londra la sua IPO.
La FCA ha detto che sta pianificando di creare una nuova categoria specificamente adatta per le società a proprietà sovrana che vogliano privatizzarsi. Questa mossa è in realtà parte di un più ampio piano da parte della FCA. Chiaramente si tratta di un tentativo per tenere aperte le porte del Regno Unito in ambito di business dopo la Brexit.
Questi piani riguardano la creazione di una nuova categoria all’interno di quella chiamata “premium listing”. Questa categoria sarà indirizzata specificamente a società controllate dai governi, non da oligarchi od altre società private.
La decisione di fare ciò si è materializzata dopo che l’Arabia Saudita ha deciso di cercare di vendere il 5% di Saudi Aramco. Come detto, questa sarà la più grande IPO (Initial Public Offering o Offerta Pubblica Iniziale) di sempre. Si pensa (e spera) di raggiungere i 2 trilioni di dollari. Naturalmente, chi riuscisse a lavorare per rendere possibile questa quotazione guadagnerebbe una fortuna. Da cosa? Dalle provvigioni che gli spetterebbero.
La società Saudita è il più grande produttore di petrolio al mondo. Uno su nove barili di petrolio estratti al giorno nel mondo proviene dai suoi pozzi, pari all’11,11%.
L’Arabia Saudita ha ristretto al sua scelta sul dove quotare al IPO a due mercati, New York e Londra. Ma nel Regno Unito le procedure per quotarsi sono diventate più rigide dal 2013; ciò è accaduto dopo una serie di scandali di governance in società con sedi all’estero, e controllate da imprenditori non britannici.
La FCA ha proposto di non trattare un azionista sovrano come parte correlata. Ciò significa che non si dovrebbe cercare un accordo, prima, per una transazione tra lo Stato e la società come, ad esempio, l’acquisto di altri asset posseduti dallo Stato.
Il regolatore propone anche che il nuovo regime di “premium listing” si applichi anche alle ricevute di deposito. Ciò permetterebbe ad una società posseduta dallo Stato di ottenere un “primary listing” nei suoi mercati domestici. Infine, ciò consentirebbe alla società di accedere al listino di borsa britannico attraverso la vendita di questi titoli secondari (cioè le ricevute di deposito).
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