MifidII: cosa cambia per i risparmiatori | Q Consulenze Finanziarie

Dall’inizio dell’anno è entrata in vigore la nuova normativa a tutela dei risparmiatori denominata MIFIDII.
Rispetto alla versione precedente, dovrebbe essere più tutelante per chi sottoscrive prodotti di investimento, a patto che non venga considerata come una mera “incombenza burocratica”. Q Consulenze Finanziarie approfondisce l’argomento.

Di cosa si parla quando si parla di MIFIDII? Quali sono le novità che introduce?

Prende spunto dalla MIFID, che entrò in vigore nel 2007. Entrambe le normative hanno lo scopo di cautelare i risparmiatori in merito al mondo degli investimenti, ed alle scelte che vi si fanno. La MIFID originale non ha sortito molti effetti; anzi, se possibile, è stata più favorevole alle banche che non ai risparmiatori. La MIFIDII, invece, deve essere vista come una nuova chance nell’approcciarsi agli investimenti e nel compiere scelte ad essi relativi.

Un aspetto innovativo della nuova direttiva è che già in fase di emissione dell’investimento considera le caratteristiche principali di rischio dello strumento. L’organo di vigilanza potrebbe persino impedire la messa in commercio di strumenti inadeguati per i risparmiatori, fortunatamente.

Altra caratteristica della MIFIDII è che permette l’individuazione di clienti per cui quel determinato prodotto possa non essere adeguato. Quindi, non gli possa essere venduto.

In linea teorica, MIFIDII indica nuovi percorsi tra risparmiatori e banche…

Sì. Se non vi saranno problemi burocratici, i risparmiatori potranno considerare in maniera più positiva il nuovo questionario. In esso si delinea il rischio massimo che è consentito all’interno del proprio patrimonio.

Da non sottovalutare neanche l’aspetto delle conoscenze finanziarie. Se un risparmiatore dichiara di non conoscere qualcosa, non gli si può vendere o sollecitare un prodotto di cui non abbia conoscenza. Tutto questo va a tutela del risparmiatore, a cui saranno evitati investimenti troppo complessi e pericolosi.

A cosa bisogna prestare attenzione, quindi, quando si investe?

Oltre al rischio, un altro aspetto sono i costi. La nuova normativa impone che nei documenti che devono essere consegnati siano esplicitati tutti i costi di uno strumento finanziario. Questo prospetto si chiama KIID, e contiene tutti i costi che sono legati ad un investimento. KIID e la normativa nel suo complesso aiutano molto a scoprire quegli investimenti che nascono già molto costosi, e quindi inadatti a tutti.

Qualche consiglio?

Siamo ai massimi degli ultimi 130 anni sulle azioni, e molto in alto anche in altri asset. La nuova normativa imporrà nuovi questionari ai risparmiatori, ma la loro compilazione attenta può evitare molti problemi.

Si può richiedere di fare nuovamente il questionario, anche se si è già compilato quello precedente. In questo modo si può rivedere il proprio profilo di rischio, magari adeguandolo maggiormente alle proprie esigenze. Ogni volta che si valuti un investimento, poi, la documentazione dovrebbe essere consegnata in automatico.

Quando un investimento non si capisce, il problema è dell’investimento (cioè del prodotto), non è nostro. Se qualcosa sembra particolarmente complesso, probabilmente non è adeguato. Bene ricordare sempre questa cosa.

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