Mondo. Chi comanda? E cosa c’entrano le criptovalute? | Marco Montemagno

Chi comanda il mondo? Come? Perché? Quanto lo fa? Marco Montemagno, alla sua maniera, cerca di dare una risposta a questa domanda.

Chi è che decide le sorti del mondo? Nessuno può saperlo naturalmente, ma è lecito farsi delle domande. Magari, rileggendosi (o leggendo per la prima volta) Noam Chomsky ed il suo “Who rules the world”. Dove, naturalmente, non c’è scritto niente di sensazionale, ma ci sono molti spunti utili.

Marco Montemagno, per esempio, lo ha chiesto alla propria pagina Facebook. I risultati sono stati molto vari e, per diversi aspetti, poco o tanto sorprendenti.

Molte risposte scontate, ovviamente, alcune divertenti. Il sesso; poche famiglie importanti; Trump; Kin Yong Un; nessuno; tutti; la forza di gravità; la politica; i massoni; gli Illuminati; il Vaticano; i banchieri; la finanza occulta; i soldi; la natura, gli algoritmi; la matematica; la massa; noi singolarmente; Salvatore Aranzulla.

Insomma, chi lo comanda il mondo? Ovviamente, ciascuno ha la propria opinione.

Una cosa da fare, semmai, è provare a capire quali siano quei settori che vengono influenzati da gruppi piccoli di persone. Per esempio, nel mondo tech, dove è piuttosto facile fare questo. Un esempio interessante sono le criptovalute.

Cosa succede con le cripto?

Alcuni gruppi si ritrovano sui canali di social tipo Telegram. Qui decidono di fare “pump and dump“, ovverosia di comprare tutti insieme ad un dato prezzo, per poi magari rivendere, anche solo qualche minuto dopo. In questo caso sono, appunto, piccoli gruppi di persone; ma possono influenzare l’andamento, ad esempio, di una criptovaluta.

La PayPal Mafia

Ai tempi di PayPal, un sacco di persone in gamba, una volta avviata l’azienda, se ne andarono per fare altro. Peter Thiel, Elon Musk, Reid Hoffman, che ha fondato LinkedIn, i tre fondatori di YouTube, Max Levchin, ed altri. Può essere vero che sono andati a fare ciascuno qualcosa per conto loro, ma sono rimasti in contatto. Un gruppo così ha un enorme potere, in questo mondo tecnologico.

Perché? Perché sanno prima dove investire; sapranno prima quale tecnologia starà per uscire; magari si danno una mano a vicenda per trovare le persone giuste… Si tratta, chiaramente, di un gruppetto di potere, grazie alla loro bravura ed abilità. Se non si è in questo mondo, magari, non si collega perché quella start up sta avendo un botto pazzesco. E poi, molto dopo, magari si scopre che dietro c’erano cinque di questi che erano d’accordo per spingerla.

I piccoli gruppi sono interessanti

Davvero. Pensiamo alla politica italiana. Immaginiamo di lanciare, domattina, il partito del ping-pong. Nessun programma, non frega niente di niente a nessuno. Unico scopo: mettere un tavolo da ping-pong in ogni casa d’Italia. Un programma formidabile, no? In grado di vincere facilmente. Non paghi, si può decidere di coinvolgere un gruppo di amici, che aggregano online. Ciascuno magari con mezzo milione, un milione di follower. Tutti innamorati del tennis da tavolo, si crea queste bella rete di influencer. Direttamente o indirettamente si può raggiungere tutta Italia. Arrivate le elezioni, si può star certi che un’organizzazione del genere due votarelli li porterebbe a casa.

Ciò significa, a parte gli evidenti scherzi, che 20 persone che si mettano insieme oggi, e che veicolino l’attenzione delle persone online, sono in grado di impattare sulla politica di un Paese. Prima dell’era digitale ciò non era chiaramente possibile.

Conclusioni

La prossima volta che leggiamo una notizia, proviamo a pensare. Chi ci guadagna? A chi torna utile? C’è un gruppo di persone che magari sta influenzando questo tipo di avvenimento? E chi sono? Quindi, chi comanda il mondo?

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