Mercati finanziari e programmi di investimento. La view di Ersel

Intervista a Giorgio Bensa, Responsabile portafogli modello per le Gestioni Patrimoniali di Ersel, sull’andamento dei mercati finanziari e i programmi di investimento.

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Il mese di marzo ha visto alcune delle oscillazioni più violente nella storia dei mercati finanziari, il tutto ovviamente partito dalle misure necessarie per cercare di contenere l’epidemia di coronavirus, e dall’impatto che queste hanno e avranno sull’attività economica.

I primi a reagire sono stati i mercati azionari, per la prospettiva di un calo degli utili delle aziende quotate, e da questi si è poi propagata la correzione anche verso i mercati obbligazionari, in particolare nel mondo corporate e dei paesi emergenti. Si è determinata infatti, innanzitutto, una paura per la liquidità di queste emissioni, e in seconda battuta per la solvibilità degli emittenti.

L’intervento delle autorità, da un lato i governi tramite la politica fiscale, dall’altro le banche centrali tramite la politica monetaria, è stato rapido e importante, e ha consentito di limitare in qualche misura la crisi sui mercati finanziari e, nella seconda metà del mese di marzo, si è avuta una progressiva normalizzazione, pur in un contesto sempre molto teso.

I nostri portafogli in questa fase hanno cercato di privilegiare la semplicità e la liquidità. Abbiamo quindi venduto alcune delle strategie presenti in portafoglio, e creato una riserva di liquidità che potremo impiegare nel corso delle prossime settimane in presenza di una progressiva normalizzazione della situazione.

Questo è quello che speriamo, e questo è quello che tutto sommato l’evolvere del quadro italiano lascia intravedere. Ma c’è ancora molta incertezza, considerando che paesi diversi sono entrati in momenti diversi all’interno di questa crisi sanitaria. La liquidità che abbiamo a disposizione, quindi, consente anche di difendere i nostri investimenti in presenza di un quadro di incertezze, in presenza eventualmente di uno sviluppo della situazione meno favorevole rispetto a quello che abbiamo poc’anzi ipotizzato.

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