Un utile approfondimento di Q Consulenze Finanziarie ci spiega come far prevalere la razionalità sull’emotività quando si parla di come investire.
La finanza comportamentale è proprio una branca della ricerca scientifica che va ad analizzare come la parte irrazionale che è dentro di noi ci va influenzare nelle scelte, in particolare nelle scelte di investimento. Pone l’accento soprattutto sui malfunzionamenti delle scelte di investimento, cioè quando arriva a prevalere la parte irrazionale sulla parte razionale, che invece dovrebbe essere quella che sempre ci guida nelle decisioni.
Dobbiamo tener presente che la parte emozionale è sicuramente quella che ci influenza di più nelle nostre scelte. Questo è molto importante da considerare perché spesso anche il contesto economico finanziario in cui viviamo ci può portare a fasi di euforia, rialzi dei mercati o fasi di dati positivi sull’economia, fasi di preoccupazione o di ansia che ci guidano e ci influenzano negativamente, cioè in modo sbagliato quando poi andiamo a fare scelte di investimento sui nostri patrimoni.
Un esempio può essere quello della vendita di diamanti che abbiamo visto in questa in questi ultimi anni, dove è chiaro che è stata una vendita truffaldina, però ha fatto leva sulla sulla ricerca di una maggiore sicurezza, di un porto sicuro, e quindi sul modo di ragionare che era dettato dall’ansia e dalla preoccupazione. Non è un caso che questo tipo di vendite, storicamente, ciclicamente, si ripropone proprio nelle fasi di maggiore difficoltà dei mercati degli investimenti. Un altro caso che ci influenza è ad esempio quando abbiamo di fronte a noi delle campagne commerciali che ci vengono sottoposte, quindi la necessità di decidere con urgenza perché la proposta sta terminando a breve. Anche qui qual è la cosa che ci influenza? Sicuramente la fretta, che ci può proporre all’ansia di dover decidere quanto prima perché qualcosa che fa per noi sta finendo. Il consiglio che diamo, soprattutto con gli investimenti, è quello di ragionare un po’ al contrario, cioè prendersi i tempi adeguati, e ponderare con molta attenzione, considerando che se non è questa la proposta che fa per noi perché sta scadendo, ne andremo a scegliere un’altra. Non c’è niente di così urgente che ci spinga a non considerare con attenzione la nostra scelta.
E’ il classico effetto gregge, quindi anche questo è un aspetto della finanza comportamentale, perché fa sì che quando c’è un’operazione o una decisione che è così diffusa sul mercato, in questo caso parliamo di investimenti, implicitamente io la consideri corretta, quindi se tutti fanno così anch’io mi vado ad adeguare. Anche qua non è necessariamente giusto o sbagliato, ma dobbiamo considerare che una componente psicologica che agisce dentro di noi, e ci può far decidere in modo irrazionale. Anche qua il consiglio che diamo, è non solo quello di prendersi tempo, come dicevamo prima, farsi consigliare anche da chi magari è fuori da un coinvolgimento emotivo, e quindi ragiona sui nostri soldi meglio di come ragioniamo noi, perché non è coinvolto.
Il consiglio è semmai a monte, quando prendiamo una decisione sugli investimenti. Anche qua la finanza comportamentale ci aiuta. Dobbiamo considerare che l’impatto negativo che ci dà una perdita è enormemente superiore all’impatto positivo che ci dà un guadagno. Esempio: una perdita del 10 per cento mi procura molta più preoccupazione ed ansia che non mi dia la soddisfazione un guadagno di un 10 per cento. Questo è importante saperlo perché quando io poi andrò a scegliere un investimento dovrò considerare con attenzione addirittura superiore lo scenario negativo rispetto allo scenario positivo. Significa anche guardare, in altre parole, con molta attenzione più i rischi che non i potenziali guadagni, perché saranno questi che mi procureranno più ansia rispetto alla situazione positiva che mi può procurare un guadagno. Quindi attenzione sempre ai rischi.
Sì, sono tutti elementi che, tornando a un discorso di tipo emozionale, ci condizionano, ed anche per questo che farsi affiancare da chi è non solo non coinvolto, come dicevamo prima, ma fuori da un conflitto di interessi e competenti in materia, ci aiuta a comprare con la parte di razionalità che da soli non riusciamo a usare, che è dentro di noi, ma facciamo fatica. E’ anche un lavoro di tipo educativo, cioè ci si arriva a pian piano a ridurre il più possibile la parte emozionale, ed aumentare la parte razionale di noi stessi.
Sì, anche perché storicamente queste fasi di euforia e di calo si ripercorrono a cicli periodici, quindi sappiamo che ci sono state e ci saranno ancora. E’ bene considerarlo in modo da essere pronti per tutte e due le evenienze.
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