Eurotasse. Ce lo chiede l’Europa. Ma anche no

Eurotasse. Ce lo chiede l’Europa

Eurotasse. Ce lo chiede l’Europa. Ma anche no. Anche in tempo di Brexit e di Trump, il controllo della Ue sugli Stati rimane sempre di un fastidio incredibile. Lo sguardo fisso di Juncker nel vuoto è una metafora dell’immobilismo quasi ossessivo della Ue sulle tasse. In tema fiscale l’Unione Europea teoricamente non ha ruolo diretto nell’imposizione fiscale o nella fissazione delle aliquote delle imposte, che rientra nella competenza dei singoli governi. Però, ferma, vigila sul fisco altrui, per evitare che i singoli stati –tipo la Grecia- creino problemi alle sue politiche economiche (crescita, occupazione, libero scambio di servizi). E si sa mai che se ti distrai, be’, è un attimo che ti arriva un’altra Brexit come una coltellata tra le scapole. Se il fisco –coi conti pubblici- diverrà terreno di scontro e di colluttazione lo sapremo tra qualche mese.

Ma intanto Francesco Specchia ne discute coi suoi ospiti. Andrea Boda, private banker e collaboratore di Pagina99. Giampiero Guarnerio, commercialista e socio di Roedl & Partner, una decina di cariche anche internazionali. Con l’intervento di Giuseppe La Scala e il Tartassato della settimana dal titolo “La scelta di Diego” di Alessia Severin. Conduce: Francesco Specchia.

“Non ci toglierete mai la libertà!” Così diceva William Wallace, il Braveheart di Mel Gibson, prima della decisiva battaglia di Sterling contro gli invasori inglesi. Potremmo parafrasarlo, e ribellarci anche noi all’Europa?

La strana “tigna” dell’Europa verso la fiscalità

Uno dei principali argomenti di dibattito, quando si parla del futuro dell’Europa, è la questione della sovranità degli Stati. Quanto le istituzioni UE possono sconfinare nella sfera di autonomia dei singoli Paesi membri? La questione è da sempre un tema caldo. Soprattutto quando si parla di controllo sulle politiche di bilancio. Ma la definizione dei limiti recentemente è tornata d’attualità anche in maniera fiscale. La commissione, infatti, da qualche tempo ha adottato un approccio più muscolare per combattere evasione ed elusione.

In particolare, l’Antitrust UE, guidata da Margrethe Vestager,  ha ultimamente sanzionato alcuni tax ruling tra stati e multinazionali. Questo sulla base della violazione della normativa europea sugli aiuti di stato. Lo ha fatto con FCA e Starbucks, ed ovviamente con Apple, a cui ha imposto di restituire 13 miliardi di euro di tasse pregresse. Ma l’irlanda, che magari avrebbe bisogno di quei soldi, ma vuole anche che Apple e le altre multinazionali rimangano lì, ha presentato ricorso. E lo ha fatto proprio lamentando ingerenze dell’Antitrust UE nel proprio sistema fiscale.

Altri post che potrebbero interessarti

Ottimizzato da Optimole