Le cinque questioni aperte del 2017 per ETF Securities. Parla James Butterfill, Head of Research & Investment Strategy di ETF Securities.
Abbiamo il nodo di Trump negli Stati Uniti. In questo contesto bisogna evidenziare la realtà di ciò che Trump dice, e quello che i candidati del suo consiglio dei ministri eseguiranno. Ci sarà quindi molta volatilità di mercato. I mercati vengono stimolati da ciò che Trump promette, ma vengono delusi in seguito a quello che il suo consiglio esegue. Quindi molta volatilità su dollaro ed azionariato americano.
L’Europa vedrà molte elezioni quest’anno. Il rospetto della vittoria di Wilders in Olanda è quello di un partito populista al potere. Partito che rinegozierà i termini della sua relazione con l’UE. La Francia ha il problema Marine Le Pen, che sta attualmente vincendo nei sondaggi. Anche questo produce molta instabilità politica. Poi c’è la Germania, dove NPD è ancora indietro nei sondaggi, ma sta guadagnando rapidamente. Se l’immigrazione continuerà ad essere un problema in europa, NPD continuerà a guadagnare molto terreno.
Poi abbiamo i prospetti della Brexit. Adesso abbiamo uno scenario di Hard Brexit. Molto di questo è stato prezzato, vista la caduta della sterlina. Il livello di 0,85 – 0,88 sembra essere la soglia naturale per l’euro/sterlina. Sembra quindi che i mercati abbiano scontato appieno la Brexit.
Un altro fattore è l’inflazione. Il prezzo del petrolio è correlato all’85% con l’inflazione headline negli USA. Le recenti mosse del prezzo del petrolio suggerisce per il prossimo trimetre un’inflazione del 2,7 – 2,8%. Il consenso attuale è solo del 2,1%. Quindi i mercati hanno sottostimato il rischio di inflazione.
La FED reagirà a questa alta ed inaspettata inflazione? Probabilmente no. La FED ha già detto che lascerà correre l’economia, e che l’inflazione superi il target. Se l’inflazione supererà le aspettative, i mercati potrebbero credere a più di tre rialzi quest’anno. Probabilmente questo non succederà. Aspettative e realtà potrebbero creare forte volatilità nei mercati valutari.
Il quarto punto sono questi. Porremo fine al rally obbligazionario degli ultimi 30 anni? Noi guardiamo quante volte la deviazione standard nota un’interruzione del rally in questo periodo di tempo. Crediamo che 3 volte la deviazione standard ( equivalente al 3% sul Tbond a 10 anni) sia il punto in cui potremo credere all’interruzione del rally. Bill Gross ha detto 2,6%. Per noi è un po’ troppo prudente. Se va sopra il 3%, il rally obbligazionario terminerà.
Questi sono il punto finale. Cosa succederà con le fluttuazioni del dollaro? Gli Em sono in una posizione molto migliore rispetto a quella di 3 anni fa. In particolare, lo sono paesi come la Cina. Le inversioni del dollaro sono molto più isolate. Ci sono paesi vulnerabili al momento, come Turchia, Brasile, Sud Africa. Questi paesi hanno grossi deficit denominati in dollari. Sono comunque in una posizione fiscale molto migliore di 3,4 anni fa. Infatti presentano una potenziale opportunità per il 2017.
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