Donne e finanza: i numeri non sono incoraggianti. Parliamo sia di accesso al credito e al risparmio gestito che delle carriere nel settore. Con riferimento a questo secondo punto, la presenza femminile nelle società finanziarie è in crescita in Italia come all’estero, ma c’è ancora molta strada da fare. Secondo il report internazionale “Women in Financial Services 2016” di Oliver Wyman, le donne all’interno dei board sono aumentate del 20% ed è cresciuta del 16% la presenza femminile sul fronte esecutivo. Ma il ritmo è lento. Si rischia che per raggiungere il 30% di manager bisogni aspettare il 2048.
Il rapporto tra donne e finanza nasce all’interno delle mura domestiche, ma ha difficoltà a espandersi nell’industria dei servizi finanziari. A livello internazionale, secondo le stime di Oliver Wyman, solo un quinto dei consigli di amministrazione e il 16% dei comitati esecutivi sono composti da donne. La rigidità dei percorsi di carriera e il retaggio culturale sono i principali muri da abbattere. Investopedia riaccende i riflettori sulla questione intervistando cinque manager, nuovi volti della finanza in rosa.
Ellevest è una piattaforma digitale pensata espressamente per le donne che vogliono investire i propri risparmi. “L’abbiamo fondata perché le donne scontano un gender gap non solo nelle paghe, ma anche negli investimenti. Un fattore che può costare centinaia di migliaia di dollari, per alcune anche milioni”.
Karin Risi guida la divisione di Vanguard che serve più di sei milioni di clienti e piccole imprese. Il team è composto da circa 600 persone. “L’investitore medio cerca aiuto e guida. Tutti sono felici della crescita dei mercati, ma anche altrettanto incerti sui prossimi passi da compiere e su come raggiungere i propri obiettivi finanziari”.
Axioma è una società che si occupa di fornire soluzioni di risk management e costruzione del portafoglio. Il compito di Melissa Brown? Mettere assieme la vasta quantità di dati a disposizione dell’azienda per ricostruire i rischi che vediamo nei mercati.
Anche Terri Kallsen, come Karin Risi, sottolinea l’importanza di instradare l’investitore verso le scelte più giuste per il suo profilo di rischio. “Sono un pianificatore finanziario certificato, è così che è iniziata la mia carriera nel settore. Ma ora ho ampliato la portata della mia professione, lavoro per 6mila persone. Mi accerto che prendano le giuste decisioni finanziarie nel lungo periodo”.
Tecnologia e finanza sono i due principali settori a predominio maschile in cui le donne si stanno finalmente affermando. Perez fa parte della prima generazione di donne nella tecnologia, che hanno il potere di incoraggiare il cambiamento.
Nella lista delle Donne più potenti del mondo stilata da Forbes nel 2016, l’ambito finanziario era rappresentato da 17 figure. Ad maiora!
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