Claudio Tosato, Direttore Prodotti di Anima SGR, intervistato da Marco Girardo di Radio InBlu il 12 gennaio 2016. Mercati, risparmio e PIR, i nuovi Piani Individuali di Risparmio.
Complice la grande crisi iniziata nel 2008, 9 italiani su 10 sono più poveri dei loro genitori. I redditi non sono aumentati. Anzi, in molti casi sono anche calati. La situazione è molto complessa. Tuttavia l’Italia si caratterizza per un grande stock di risparmio ed una grande propensione ad esso.
Complessivamente, l’anno si presenta con possibilità di crescita superiori al 2016. Alcune aree di incertezza si sono, infatti, dipanate. Ci si può attendere un ritorno dell’inflazione a livelli considerati più normali dai mercati finanziari. Questo è un dato positivo.
Le asset class favorite, in questo scenario, sono quelle generalmente più rischiose, come le azioni. Procedere sempre, comunque, con un certo grado di cautela.
Per il mercato obbligazionario, il ritorno dell’inflazione farà soffrire per il rialzo eventuale de tassi. Ci saranno quindi assestamenti nel breve periodo, e l’asset class sarà più penalizzata.
Cautela, comunque, in tutto. Nel 2017 ci sarà ancora incertezza, soprattutto dal punto di vista politico (Francia, Germania, Italia). I mercati vedono sempre con una certa cautela i cambiamenti politici, quindi attenzione perché la volatilità crescerà, in questi casi.
Maggiore serenità sui mercati USA. L’insediamento di Trump ed una crescita che sembra durare e migliorare, fanno ben sperare per il 2017. Abbastanza scontato un rialzo dei tassi FED. Cautela, quindi, anche qui, sul mercato dei bond.
Monitoriamo molto attentamente il tutto. Con GFK abbiamo istituito un osservatorio dei risparmiatori italiani di circa 1000 famiglie. Con l’evolversi del tempo abbiamo osservato che c’è stata una crisi che ha inciso sulle abitudini. La reazione è stata molto proattiva e positiva. Si è adottata una specie di “spending review” familiare. Prima di intaccare la propensione al risparmio, hanno preferito intaccare le spese superflue. Hanno quindi poi risparmiato il possibile, pur intaccando delle riserve, ma non tanto meno.
Italiani con progetti di risparmio 5 anni fa erano il 55% delle famiglie. La percentuale è scesa solo al 48%. Come dire che l’amore per il risparmio è l’ultimo ad essere toccato anche nei momenti di difficoltà. Altro fenomeno interessante ed in continua evoluzione è stato il sorpasso del risparmio gestito sul mattone. Questa tendenza si è mantenuta nel corso del tempo. Negli ultimi sei mesi c’è stata una leggera ripresa del mattone, anche se il risparmio gestito rimane abbondantemente la prima scelta di risparmio.
Assolutamente sì. Il BOT people era una scelta abbastanza facile. Con i rendimenti negativi delle obbligazioni, la scelta va per forza verso il risparmio gestito. Gli italiani, comunque, si dichiarano generalmente non molto qualificati come competenze finanziarie. Per questo preferiscono delegare ai professionisti del risparmio gestito. Non entrano nel merito di dove viene gestito il loro denaro, ma hanno capito che il fai da te è pericoloso.
Una nuova forma di investimento prevista dall’ultima legge di bilancio. Non prevede imposizione fiscale, quindi tasse sul capital gain. La legge definisce il perimetro di utilizzo dei PIR. Sono regole piuttosto semplici. Comprare un investimento che investa principalmente sull’economia delle imprese italiane. Investimento limitato a 30.000 euro all’anno. Limite complessivo 150.000 euro. Questi investimenti, in qualunque modo vengano fatti, devono essere detenuti per ALMENO 5 anni. Al momento del disinvestimento, sul capital gain non si pagano tasse. Incentivo fiscale enorme ed unico tra le forme di risparmio gestito.
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