La blockchain è una tecnologia innovativa in grado di migliorare l’efficienza. Si sta valutando se possa essere utilizzata nei servizi della BCE in futuro. Riguardo al bitcoin e alla sua fiducia, il presidente Draghi consiglia cautela, poiché non è sostenuto da alcuna banca centrale o governo, aggiungendo che non è compito della BCE regolarlo.
La blockchain è parecchio promettente come tecnologia. Permette a certi processi di avvenire in maniera molto più veloce di prima. Per esempio, se c’è una fattura che deve essere pagata, questa cosa può essere fatta istantaneamente e automaticamente quando essa venga ricevuta. Il fatto di essere una tecnologia promettente potrebbe supportare l’economia e creare molti benefici.
C’è molto interesse intorno a questa tecnologia. Comunque, non è al momento sicura per una banca centrale e le sue operazioni. Di conseguenza, bisogna esaminarla e investigarla di più. Dal momento in cui questo processo non è una cosa facile, si sono uniti gli sforzi a quelli della Banca del Giappone. Si spera perciò che possa essere molto utile.
Non dovremmo dire ad altri che cosa fare. Più che altro c’è da pensare molto attentamente ad una cosa così. Un euro oggi è un euro domani. Il suo valore è stabile. Il valore del bitcoin, invece, oscilla parecchio. Di tutte le cose, il bitcoin non si può definire una valuta per questa ragione, ma anche per un’altra. L’euro è supportato e garantito dalla Banca Centrale Europea; il dollaro lo è dalla Federal Reserve. Le valute sono sempre garantite e supportate dalle rispettive banche centrali e/o dai rispettivi governi.
Dietro il bitcoin non c’è nessuno, per garantirlo. E riguardo al fatto che la BCE possa vietare il bitcoin o regolamentarlo, la risposta è semplice: non è responsabilità della BCE farlo.
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