Scopri, in questo video di educazione finanziaria, perché le banche tengono così tanto alle commissioni di performance e perché continuano a mantenerle così alte a scapito dei rendimenti dei loro clienti.
In questa tabella vediamo le quattro principali sgr italiane: Mediolanum, Banca Generali, Azimut e Ubi Banca, e vediamo come di tutto l’utile ottenuto nel nell’anno preso in esame, che impatto hanno avuto le commissioni di performance sui fondi collocati e da loro venduti.
Si vede che per quanto riguarda Mediolanum su 439 milioni di utile, 326 derivano dalle commissioni di performance; per Banca Generali, sui 203 milioni di utili, 127 derivano dalle commissioni di performance dei fondi venduti; per Azimut, su 247 milioni di utile 158 milioni derivano dalle commissioni di performance, e per Ubi su 117 milioni di utile, 35 milioni derivano dalle commissioni di performance.
Si può vedere da questo grafico che le commissioni di performance sui fondi venduti, praticamente hanno un impatto fortissimo sull’utile di queste società. Senza queste commissioni di performance, i loro utili sarebbero più che dimezzati, fatta eccezione per ubi banca, in cui l’impatto è molto più limitato.
E allora ecco spiegato anche perché queste sgr, le banche in generale tendono a vendere, a collocare i loro a) i loro fondi e b) perché tendono e vogliono collocare questi fondi con elevate commissioni di performance. Poi si traducono, ovviamente, in utile per la società stessa e, soprattutto, l’utile della società stessa deriva in gran parte, in una percentuale molto elevata, da queste commissioni di performance.
Commissioni che vengono succhiate, praticamente, dal rendimento del risparmiatore, e quindi son soldi che prendono dal risparmiatore che potrebbero essere tranquillamente evitati attraverso l’uso di fondi che non abbiano queste commissioni, ma che ovviamente tenderanno a non essere pubblicizzati dalle banche come fanno per i loro fondi con elevati commissioni di performance.
Quindi, tenderanno a non essere proposti al cliente, oppure attraverso gli ETF, i certificates di investimento e così via, tutti strumenti che non hanno commissioni di performance, e quindi che le banche/SGR non hanno intenzione, non hanno interesse di vendere, perché ci guadagnano, ci guadagnerebbero di meno.
Questo sta a sottolineare il fatto che l’investitore/risparmiatore deve stare molto attento ai prodotti che gli vengono suggeriti, da chiunque, perché ci sono prodotti e prodotti; ci sono prodotti che possono costare davvero tanto, sia in termini di costo che in termini di mancato rendimento, e soprattutto bisogna sapere che può esserci, anche se non è detto che ci sia, ma può esserci, un conflitto di interesse potenzialmente molto pericoloso per il risparmiatore.