Wall Street e la correzione. Il ruolo degli yield e dell’inflazione | Financial Times

Quella appena passata è stata la settimana più imprevedibile da oltre due anni a questa parte. Il rally dell’ultima parte di venerdì ha evitato che questa fosse la peggiore settimana dalla crisi finanziaria del 2008.

Lo S&P500, il principale indice della borsa americana, e quello delle borse mondiali, sono saliti senza sosta quasi fino alla fine di febbraio. Poi, all’improvviso, la repentina discesa.

Il grande entusiasmo che c’era sui mercati è stato generato da diversi fattori; l’ultimo di questi è stato il taglio delle tasse in America.

Cosa succederà adesso

Ma ciò che abbiamo visto finora, nonostante tutto, può essere visto come una correzione di questa eccitazione. Se questa correzione possa diventare altro, dipende in larga parte dal mercato delle obbligazioni.

Abbiamo infatti visto, almeno da settembre 2017, una salita continua dei rendimenti del Treasury a 10 anni americano. Ed attualmente gli yield (i rendimenti) rimangono a livelli elevati, come non si vedevano da 4 anni a questa parte. Se si continueranno a muovere al rialzo, sorgeranno domande importanti sul futuro delle azioni. E, eventualmente, sul prosieguo della correzione.

Al momento attuale, per fortuna, rimangono ad un livello che possa essere gestito da una economia robusta ed in salute come quella americana. Il denaro, ancora, non costa troppo.

L’inflazione

Il numero critico, che va tenuto d’occhio questa settimana, è quello riguardante l’inflazione. Il grafico delle attese dell’inflazione a 10 anni, confrontato con l’inflazione core (quella senza componenti volatili di petrolio e cibo), dice che non ci sono segnali che l’inflazione stia decollando, ancora. Quindi, questo vuol dire che il suo livello attutale, e quello atteso, non devono far preoccupare. Né poco, né tanto, ma proprio per niente. La salita ad un livello considerato di rischio, per l’inflazione americana, pare ancora lontana.

Il prossimo valore dell’inflazione lo avremo il 14 febbraio, per San Valentino. Dato il livello di nevrosi che c’è attualmente sui mercati, sarà un dato di grande importanza.

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