Con l’economia europea che cresce al suo ritmo più veloce da un decennio – e con l’Italia stessa che vede un impressionante ritorno alla crescita – l’incertezza delle elezioni italiane è qualcosa che gli investitori terranno d’occhio. Il paese va alle urne il 4 marzo; il risultato appare imprevedibile, con molti osservatori che si aspettano un parlamento incerto e nessun vincitore assoluto. BVTV prova a dire la sua sull’argomento.
Per discutere le potenziali ramificazioni di tutto questo sono ospiti Carlo Putti, del team di fixed Income, e Graziano Creperio, del team multi-asset. Quali sono alcuni dei principali rischi che gli investitori devono tenere presenti? Ci sono potenziali opportunità di investimento che potrebbero presentarsi sia prima che dopo il voto?
Macroeconomicamente, è la migliore da diversi anni a questa parte. L’Europa cresce del 2,5% all’anno. Anche l’Italia sta facendo discretamente bene, con un PIL in crescita dell’1,5% all’anno, anche se sotto la media europea.
Fino ad ora l’impatto delle elezioni italiuane sui mercati è stato decisamente inesistente. Non è però una sorpresa completa. La percezione del rischio politico, in Europa, è grandemente diminuita sin dal giorno dopo le elezioni francesi. Il sentimento dei mercati, di conseguenza, è diventato più costruttivo ed ottimista. Chiaramente, le migliorate condizioni economiche hanno contribuito a questo rinnovato ottimismo. Due-tre anni fa la stessa situazione sarebbe stata percepita come una sorgente di instabilità ed incertezza per i mercati.
Ci sono due modi di investire nei BTP italiani. La prima, quella più tradizionale, è di comprarli, e di avere un rendimento di circa il 2%. La seconda è di scommettere sullo spread, ovverosia la differenza tra i BTP italiani ed i Bund tedeschi.
La prima opzione potrebbe sembrare abbastanza rischiosa, al momento. Questo perché l’Eurozona sta crescendo abbastanza velocemente, mettendo un po’ di pressione sugli yield; non solo, ma c’è anche un minor supporto da parte della BCE, cioè minor domanda per i BTP italiani man mano che si va avanti. E, naturalmente, c’è comunque l’incertezza per le elezioni italiane.
Se si guarda agli spread, la crescita dell’Eurozona è positiva. Un minor supporto dalla BCE è positivo per gli spread. La ragione è che la banca centrale, col suo QE, ha distorto parecchio il reale valore del bund tedesco. Ma lo ha fatto molto meno con i bond italiani, che quindi devono ridurre le differenza con la controparte tedesca.
Il rischio principale per i titoli di stato italiani, quindi, viene proprio dalle elezioni stesse, più che dal mercato.
Al momento le azioni sono attraenti. Le valutazioni sono ancora buone, Ed il FTSEMIB è ancora uno dei mercati più economici a disposizione in Europa. Ci sono anche buone notizie sui fondamentali, sia dal punto di vista aziendale che da quello macroeconomico. In assenza di una genuina deteriorazione di questi fondamentali, un aumento di volatilità od una caduta del prezzo degli asset come prima del referendum costituzionale del 2016 sarebbe da considerare come un’opportunità di ingresso.
Quegli investitori che fossero ottimisti sulla crescita di questo periodo, possono esplorare le opportunità del settore finanziario. Qui, abbiamo gli utili che stanno crescendo, e la qualità dei bilanci sta migliorando. Naturalmente, ci vuole un più alto grado di prudenza per questi titoli.
Il consensus generale è che ci siano circa tre scenari. Il primo è quello di una grande coalizione; il secondo è che vinca la coalizione di centrodestra; il terzo è che vinca il M5S.
La grande coalizione sarebbe vista positivamente dai mercati, ma fino ad un certo punto. Gli spread si comprimerebbero, ma molto lentamente. Chiaramente, l’incertezza politica, con partiti che non si amano costretti ad unirsi, persisterebbe.
Il secondo scenario sarebbe positivo nel breve termine, con spread anche qui in compressione. Nel medio-lungo termine, dipenderebbe dai loro piani di spesa pubblica.
Il terzo caso, quello di un M5S vincente, ci dice che loro, adesso, sono più costruttivi nei confronti dell’Eurozona. Nel breve termine, però, sarebbero attese delle vendite sui mercati, con gli spread in allargamento. Nel medio-lungo termine, dipenderà da loro. Se continueranno ad essere costruttivi, gli spread si ridurrebbero nuovamente.
Sembra che la percezione sia di partiti che non mettano in discussione l’Eurozona e le sue scelte, e questo non può che essere positivo per i mercati.
You can see how this popup was set up in our step-by-step guide: https://wppopupmaker.com/guides/auto-opening-announcement-popups/
You can see how this popup was set up in our step-by-step guide: https://wppopupmaker.com/guides/auto-opening-announcement-popups/