Sistema bancario in crisi: come reagire? | Mercati che fare

Il sistema bancario italiano continua a essere in difficoltà. Pesa in primis l’ammontare dei crediti deteriorati, che supera i 320 miliardi di euro. Affidarsi a una banca solida oggi è diventato davvero indispensabile. Leopoldo Gasbarro ne parla con Gianluigi Paragone, che ha da poco pubblicato il saggio “Gang Bank” sul “perverso intreccio tra politica e finanza che ci frega il portafoglio e la vita”.

Crisi del sistema bancario: come ripartire?

Nonostante la situazione molto complessa del sistema bancario, le esportazioni del nostro Paese sono aumentate in un anno del 15%. L’impresa italiana alla fine riesce quindi a esprimere numeri straordinari. “Perché siamo bravi e abbiamo una voglia di fare unica”, sottolinea Paragone. “Ma i piccoli imprenditori non vanno lasciati soli ad affrontare la tempesta della crisi economica internazionale”.

La risposta, chiosa Paragone, è nella nostra Costituzione. L’insieme di norme che tutela l’importanza del lavoro, e quindi il risparmio. E che ci include tutti, al contrario dei trattati internazionali, privi della grande forza democratica di una costituzione.

L’importanza dei PIR

Quello che sta succedendo in Italia coi PIR è una rivoluzione. Anche il nostro governo ha capito la necessità di collegare le enormi masse di risparmio privato alla forza delle sue imprese, molte delle quali sono eccellenze.

Come la Electro Power System, una piccola impresa torinese nata da uno spin-off del Politecnico di Torino. Che nel 2015 si è trovata costretta a debuttare all’Euronext di Parigi. Il motivo? In Francia i “PIR” (PEA) esistevano già dal 1992.

Grazie ai piani individuali di risparmio l’accesso al mercato dei capitali è più fluido. E finalmente si permette anche alle piccole e medie imprese di ottenere i finanziamenti indispensabili per innovare e rimanere competitive. Una leva che, commenta Paragone, va usata con grande generosità.

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