Pasticcio Theresa May, Hung Parliament manda la sterlina in tilt | IG Italia

Il Regno Unito è nel caos: quella che per la premier Theresa May doveva essere una vittoria facile, si è trasformata in una clamorosa sconfitta. Le conseguenze sulla sterlina non si sono fatte attendere, e IG non esclude una prosecuzione dei cali.

Come spiega Vincenzo Longo, la leader conservatrice aveva eletto le elezioni anticipate per rafforzare la sua maggioranza in parlamento in vista della partenza dei negoziati per la Brexit. Fino a un mese fa aveva un vantaggio di circa 25 punti base. Ma, settimana dopo settimana, lo scarto con l’opposizione si è ridotto a un solo punto percentuale.

May non pare però volersi dimettere e anzi ha annunciato che formerà un nuovo governo.

Theresa May, una doppia sconfitta

Theresa May ha subito una doppia sconfitta: non solo non è riuscita nel suo intento, ma ha addirittura perso la maggioranza necessaria per governare. I conservatori sono rimasti in testa ma sotto la soglia di 326 voti che garantisce la maggioranza assoluta in Parlamento.

A sorpresa, a recuperare terreno è stato il leader laburista, Geremy Corbyn, che è riuscito a colmare gran parte dell’enorme gap di partenza. Recuperando terreno anche rispetto alla tornata di due anni fa.

Si è aperta la strada a un “hung parliament“, un parlamento appeso. Il più recente hung parliament è stato nel 2010, con david cameron che formò una coalizione coi liberal democratici che durò fino a fine mandato nel 2015. Una via che non pare oggi percorribile. Il leader dei LibDem, Tim Farron, ha infatti dichiarato di non essere disposto a nessuna alleanza.

La sterlina in tilt

L’incertezza politica è massima e non è una cosa da poco conto per un Paese non abituato a scenari simili. In tema Brexit, il risultato delle urne indebolisce la posizione del Regno Unito nei confronti della Ue a pochi giorni dalla partenza dei negoziati. Sui mercati a pagare il prezzo più caro è la sterlina, finita sotto pressione già subito dopo la pubblicazione degli exit poll, nella serata di ieri e questa mattina nuovamente sotto pressione.
Il cambio GBP/USD è tornato sopra 1,27 dopo aver aggiornato i minimi a 1,16 liuvelli dal 18 aprile scorso, giorno in cui la May annunciò le elezioni.
IG non esclude una prosecuzione dei cali, con il cambio che dovrebbe stabilizzarsi intorno a 1,23-1,25 nelle prossime settimane.
Al momento, ciò che impedisce a questo cross di andare sotto i minimi dell’autunno scorso, è la debolezza che sta attraversando il dollaro statunitense, interessato anch’esso da un clima di incertezza politica.
E verso l’euro? Il cambio EUR/GBP ha toccato 0,8860, massimi di inizio anno. La prosecuzione delle vendite sulla sterlina potrebbe riportarlo verso 0,90 nel breve termine.

Balza invece il FTSE 100 che risponde così al violento deprezzamento della sterlina, rispecchiando la correlazione inversa emersa nell’ultimo anno.

 

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