Politica. Può cambiare i mercati? | Morgan Stanley IM

Federico Vettore, executive director della società statunitense, analizza le variabili politiche dei prossimi mesi, spiegando come la politica potrebbe far reagire i mercati.

Il tema politico è quello che sicuramente può influenzare l’andamento dei mercati. Può farlo anche in questo contesto macroeconomico, molto interessante.

Sia negli USA che in Europa abbiamo delle stime di crescita assolutamente confermate; per l’Europa, addirittura in miglioramento rispetto a qualche mese fa.

Viene monitorato molto attentamente lo scenario politico, come accennato anche al Salone del Risparmio. Previsioni molto difficili a livello globale; Brexit ed elezione di Trump insegnano. Gli investimenti devono essere aggiustati su previsioni il più ampie possibile in virtù dei prossimi avvenimenti politici, tipo le elezioni francesi.

Questo mondo, comunque, ha tutte le carte in regola per continuare a crescere.

Politica in USA ed Europa

Le previsioni di Morgan Stanley per gli Stati Uniti? Che Trump non riesca ad implementare tutto ciò di cui ha parlato in campagna elettorale. Al netto delle difficoltà, ci sarà comunque una politica fiscale di segno positivo.

E in Europa? La società si aspetta politiche fiscali di segno positivo. La BCE, proprio grazie a questa spinta fiscale, potrà iniziare, come già fatto, ad allentare il supporto monetario.

Prospettive

Tutto questo parla di un azionario che può continuare a performare. Logicamente si parla di una selezione molto accurata di modelli di business convincenti che potranno vedere alcune società primeggiate sul altre.

Lo stock picking, perché di questo si tratta, dovrà concentrarsi su aree e settori che possono beneficiare di questa condizione di crescita confermata ed in miglioramento.

In Europa ci si attende una crescita dell’1,8%. Le stime si sono alzate quasi i mezzo punto percentuale. Nel 2018, la crescita si attesterà sull’1,7%.

Quindi il contesto è di crescita, con le banche centrali che stanno allentando la presa quantitativa, ma che rimangono accomodanti. La scelta dei settori e delle aree opportune non può prescindere da aziende con utili che saranno ancora in crescita per un po’.

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