Assieme ai PIR, la normativa MiFID II è stata al centro del Salone del Risparmio 2017. Dal 3 gennaio 2018 le regole prevederanno una maggiore personalizzazione del servizio per i risparmiatori. In una parola, più trasparenza. Cambierà il rapporto tra le società di gestione del risparmio e le reti e in ultima analisi la relazione coi clienti finali che, da risparmiatori, si trasformeranno in investitori. Advisor Online ha chiesto ad alcune delle principali SGR come si stanno adeguando.
I concetti chiave, sottolinea Lorenzo Alfieri di JP Morgan Asset Managent, sono target market e product governance. In poche parole si accorcerà la distanza tra produttori e distributori. Si instaurerà tra loro un dialogo più attivo e una relazione più stretta. L’obiettivo? Creare un prodotto effettivamente interessante, utile e facilmente comprensibile per il cliente finale.
E proprio il cliente finale, come dicevamo, subirà un’importante trasformazione. Da risparmiatore, inizierà a vestire i panni dell’investitore. Da figura passiva, diventerà una figura più attiva.
“Spesso l’asset manager tende a fare solo un’operazione commerciale”, sottolinea Federico Pons di Henderson Global Investors. “Noi invece stiamo cercando di avvicinarci alla consulenza con l’obiettivo di aiutare il cliente finale ad accrescere la propria cultura finanziaria e a prendere decisioni di investimento”.
Giovanni Papini di UBS Asset Management concorda sull’importanza di una evoluzione della consulenza. Dall’anno prossimo gli intermediari dovranno fornire un servizio in grado di soddisfare tre punti: qualità al cliente, redditività alla banca e coerenza rispetto alla normativa.
Per Antonio Bottillo di Natixis Global AM, produttori e distributori devono lavorare gomito a gomito e rendere più visibile l’impatto sociale dell’industria del risparmio gestito. Che si traduce in due aspetti: una maggiore partecipazione alla crescita del proprio paese ma anche un tentativo più attento di cogliere le necessità dell’investitore.
Alessandro Aspesi di Columbia Threadneedle Investments porta l’esempio della normativa Retail Distribution Review già avviata nel Regno Unito. L’effetto è stato far aumentare l’interazione tra SGR e distributori, ma anche la meritocrazia nel motivare il successo di un’azienda presso le reti.
Come si è detto, il consulente finanziario dovrà cambiare il suo modo di operare. Per Massimo Giacomelli di Widiba sarà un cambiamento epocale che richiederà un aumento delle competenze. Per passare dalla semplice asset allocation alla consulenza patrimoniale, infatti, il professionista dovrà instaurare un rapporto ben più profondo col cliente. “Farsi raccontare i sogni, i desideri, le cose mai dette, per comprendere quali sono i suoi reali bisogni. Non è una cosa da poco”, avvisa Giacomelli, “bisogna fare un salto di qualità e innescare un’importante crescita professionale”.
Vi abbiamo già parlato della MiFID II, e le conclusioni sono sempre le stesse. La normativa porterà con sé notevoli cambiamenti che riguarderanno tutti i protagonisti dell’industria: SGR, reti, clienti. I rapporti evolveranno. Aumenterà la qualità del servizio offerto. E ci saranno importanti benefici per chi investe, in termini di trasparenza e consapevolezza.
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