Mercati. Il punto di ottobre 2018 | Arca Fondi SGR

A settembre registriamo l’ennesimo record di Wall Street e numeri eterogenei tra i vari mercati, che suggeriscono un’attività guidata non tanto da aspettative ma piuttosto legata ad aggiustamenti. L’approfondimento del mese è legato all’Italia. In Arca Fondi SGR negli ultimi anni hanno colto l’opportunità del QE per rivedere la loro offerta, e per raccogliere l’opportunità rappresentata dai PIR, riposizionandosi verso l’Economia Reale. Il punto sui mercati è a cura di Alberto Zorzi, Vice Direttore Generale Direzione Investimenti.

Punti nodali

  • Salita dei mercati azionari globali a settembre dell’ 0,8%. Ennesimo record di Wall Street, eterogenei per gli altri mercati;
  • Attività quindi legata non tanto ad aspettative, quanto ad aggiustamenti;
  • Attenuata tendenza a scaricare rischio, osservata ad agosto;
  • Riduzione degli spread e performance positiva del debito emergente;

Debito italiano sotto la lente

  • In questi mesi, vicende italiane alla ribalta sui media; elevata attenzione degli investitori professionali;
  • L’Italia soffre a causa di un grande debito pubblico. Investitori e finanziatori devono essere interessati a valutarne la sostenibilità;
  • Quando si concede un credito, si valuta il modello di business del creditore, e la sua solvibilità. La sostenibilità di questo debito è quindi paragonata alla ricchezza generata. Nel caso di una nazione come l’Italia, al PIL;
  • Vengono chiaramente giudicate anche le misure prese dai governi per ridurre questo debito nel tempo;
  • Italia da anni osservato speciale, perché il rapporto debito/PIL fatica da anni a ridursi. In altre nazioni europee va diversamente (Germania); anche quando queste andavano male (Belgio negli anni ’90), loro sono comunque migliorate, noi no;
  • Il debito italiano sta seguendo dinamiche simili a quelle di quei paesi, che dopo la Grande Recessione, hanno avuto bisogno di aiuti di organismi internazionali;
  • Eventuali criticità italiche rischierebbero di riverberarsi anche su altre economie (contagio);
  • Di fronte a shock negativi, il debito italiano sarebbe di fronte a vulnerabilità maggiori di altre nazioni; poco spazio di manovra fiscale disponibile, data l’alta incidenza, appunto, del debito pubblico;
  • Difficile collocare questo shock a livello temporale. Senza temporalità della cosa, prudenza negli investimenti, in particolare al rischio sovrano;
  • Economia reale (a cui prima si era accennato) che, in caso di grossi problemi, non sarà esente dai medesimi, ma che farà leva sulla resilienza delle aziende;
  • Approfittare dei PIR e delle loro caratteristiche (ingresso diluito nel tempo, incentivo fiscale; orizzonte temporale di medio termine);

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