Intervista ad Alberto Cattaneo, del team delle gestioni patrimoniali Ersel, in merito allo scenario macroeconomico dei mercati globali.
Punti nodali
Cambiamento dello scenario economico di riferimento nel 2018;
Economie nel 2017 in crescita sincronizzata in tutte le aree. Polarizzazione della crescita in quest’annata;
Migliori risultati in America, con PIL in continuo miglioramento;
Europa, Giappone e Paesi Emergenti (in particolare la Cina) hanno aspettative al ribasso, seppur leggere, per il PIL;
Quindi, States principale, anzi, unico motore della crescita mondiale. Altre aree in stabilizzazione/leggero regresso;
Effetti sulle asset class. Quelle americane (dollaro, Borsa, tassi di interesse) hanno continuato a salire. Ovviamente questo ha influenzato anche le altre macro aree (soprattutto gli Emergenti);
Borse, valute e tassi di interesse di questi ultimi colpiti, di conseguenza, da significative vendite;
Chiaramente, la forza del dollaro è il primo motivo (i capitali si spostano sulla valuta forte, che rende di più ed è più sicura);
Altri motivi: rallentamento cinese, guerra commerciale USA-Cina, fattori endogeni a certe nazioni (Argentina, Turchia, in probabilissima recessione);
Fattori interni dei Paesi Emergenti NON in deterioramento, comunque (cosa positiva), esclusi i sunnominati;
Indicatori anticipatori di crisi valutarie NON in deterioramento per le altre realtà emergenti;
Quindi, tranquillità per il futuro degli emergenti;
Non sottovalutare, comunque, la presenza di rischi per la crescita mondiale nei mesi futuri (in particolare il protezionismo e le guerre commerciali dell’amministrazione Trump, ma anche il riassorbimento della liquidità delle banche centrali, e quello che potrebbe accadere alle finanze pubbliche italiane);
Scenario ancora benigno, nel complesso, per le attività rischiose;