Tempo di bilanci. In un minuto, Marcus Brookes – Head of Multi-Manager di Schroders– riflette sul 2016 e sul perché nel 2017 i mercati potrebbero comportarsi in modo diverso.
Se gli investitori dovessero fare un bilancio dei propri rendimenti nel 2016, credo che sarebbero abbastanza contenti. I rendimenti generati dal mercato azionario, sia sviluppato, che emergente, Sono abbastanza buoni. Infatti si tratta di doppie cifre in tutti i mercati.
Anche riguardo alle performance del mercato obbligazionario, tipicamente la parte difensiva del portafoglio, i risultati sono abbastanza buoni. Leggermente più deboli recentemente, però.
Quindi, da dove vengono questi risultati?
Da una crescita dei profitti aziendali? Di fatto no: c’è stata un po’ di delusione nel corso del 2016. Da una crescita economica superiore alle aspettative? Neanche questo è vero. La crescita economica si sta avvicinando a quello che era il consensus di inizio anno.
Quindi, cosa ha generato questi rendimenti? La nostra sensazione è che sia dovuto alla fine di un programma noto come “austerità”. Il voto sulla Brexit ha comportato un diverso governo con una diversa posizione sulla spesa. Al posto dell’austerità di George Osborne ora abbiamo l’allentamento fiscale di Hammond, sebbene limitato. Anche in America abbiamo visto la fine dell’austerity di Barack Obama e l’arrivo di Trump con i suoi piani di spendere parecchio.
Quindi, i rendimenti che vediamo oggi sono probabilmente ciò che ci è stato riservato in termini di crescita. Guardando al 2017, ci aspettano molte questioni politiche e forse alcuni ulteriori cambi di governo. Ad ogni modo è meno probabile, in particolare in Europa, che abbiano la possibilità di spendere di più. Perciò i rendimenti potrebbero essere un po’ più difficili nel 2017.
