Investitori attivisti. Un cambiamento di tattica | Financial Times

L’anno scorso oltre $ 62 miliardi sono stati impiegati dagli investitori attivisti nelle loro campagne.
L’attivismo, rispetto alle sue origini, sta cambiando. Negli Stati Uniti, il numero di lotte per procura – battaglie in cui i gestori di hedge fund cercano di installare un direttore scelto da loro in un consiglio di amministrazione – è sceso ad un minimo da cinque anni.

Perché allora queste campagne diventano meno conflittuali?

Una delle frasi più famose di Carl Icahn, famoso investitore attivista, è che “…in questo business ho imparato una cosa: se vuoi un amico, comprati un cane”. La dice lunga sulle atmosfere che si respirano, e sulla “spietatezza” necessaria per combattere certi tipi di battaglie.

Gli investitori attivisti

Coloro che hanno inventato l’investimento attivista, gente come Nelson Peltz di Tyrone Partner, Paul Singer di Elliott Management (coinvolto anche nel recente acquisto del Milan e nella battaglia per il controllo di TIM con Vivendi, ndr.) e Carl Icahn, stanno invecchiando.

Hanno avuto molto successo, e quello che hanno fatto nel compare e cambiare compagnie e compagini azionarie ha posto le basi per una nuova generazione di investitori attivisti.

Cosa sta succedendo

I manager che hanno di recente creato degli hedge fund stanno sperando di poter replicare il loro successo. Come già ricordato, oltre $ 62 miliardi sono stati impiegati dagli investitori attivisti nelle loro campagne nel 2017, il doppio dell’importo speso nel 2016.

Stimolati dalla crescita dell’attivismo, anche le società che non siano, o non gestiscano, hedge fund, stanno utilizzando ed implementando tattiche attiviste nelle loro strategie. Ma non è tutto oro quel che luccica. Infatti, il numero di lotte per procura è sceso ad un minimo da cinque anni, segno inequivocabile che le campagne per il controllo delle società stanno diventando meno bellicose.

In ogni caso, questo stile di condurre le scalate azionarie è diventato uno stile mainstream che ha coinvolto anche le imprese più grandi. Ed è costoso per un’azienda. Questo fatto, però, sembra scoraggiare il management, spesso desideroso di farsi coinvolgere. E ciò perché molti amministratori di aziende preferiscono scendere a compromessi con i loro azionisti, che farsi coinvolgere in costose battaglie pubbliche, con cui i media vanno a nozze.

Conclusioni

Gli attivisti hanno abbracciato questo cambiamento, pare. Le aggressive battaglie pubbliche sembrano estremamente ridotte. Sono anche cambiati i termini; infatti, si parla sempre di più di “costruttivisti” e “investitori attivi“, piuttosto che di attivisti.

Attenzione: le società attiviste possono sembrare più amichevoli, ma le loro battaglie rimangono comunque imponenti.

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