ASSIOM FOREX. L’intervento del Governatore Visco

ASSIOM FOREX. L’intervento del Governatore Visco

Il Governatore Visco interviene al 23° Congresso ASSIOM FOREX a Modena il 28 gennaio 2017.

La congiuntura

Un leggero rafforzamento della crescita globale è in atto dall’estate. Potrebbe proseguire quest’anno e il prossimo, favorito dall’orientamento espansivo delle politiche di bilancio annunciate negli Stati Uniti e dagli effetti di quelle attuate in Cina e in Giappone, dove anche la politica monetaria resta fortemente accomodante. Sono tuttavia ampi i margini di incertezza.

L’entità e la composizione degli interventi che potranno essere varati dalla nuova amministrazione americana sono ancora da definire. L’aumento dei tassi di interesse a medio-lungo termine negli Stati Uniti, stimolato in un’economia prossima alla piena occupazione anche dalle aspettative relative a questi interventi, si è esteso finora in misura contenuta agli altri principali paesi grazie all’impostazione delle loro politiche monetarie.

Ripercussioni negative sull’economia internazionale potrebbero aversi se alla trasmissione di un ulteriore aumento dei rendimenti, connesso con più alti premi per il rischio, non corrispondesse un parallelo miglioramento delle prospettive di crescita e se si intensificassero i deflussi di capitale dai paesi emergenti. La dichiarata intenzione dell’amministrazione americana di rallentare o invertire il processo di liberalizzazione degli scambi commerciali, e le azioni già compiute a questo fine, rischiano di innescare analoghi interventi in altri paesi, con esiti negativi sulla crescita globale.

Area Euro

Nell’area dell’euro l’espansione dell’attività economica è in graduale consolidamento. Le misure adottate dal Consiglio direttivo della Banca centrale europea hanno decisamente ridotto i rischi di deflazione. Ed hanno posto le premesse per un graduale ritorno alla stabilità monetaria. L’aumento dell’inflazione in dicembre è però in gran parte ascrivibile alle componenti energetiche e ad altre voci caratterizzate da elevata volatilità. Ancora non emergono chiari segnali di un punto di svolta nelle componenti di fondo dell’evoluzione dei prezzi al consumo e nella dinamica delle retribuzioni. Questo anche nei paesi dove la disoccupazione è più bassa. Nelle proiezioni dell’Eurosistema la crescita dei prezzi sarebbe ancora appena sopra l’1,5 per cento nel 2019.

Per ricondurre l’inflazione su valori in linea con la stabilità dei prezzi nel medio termine, vanno mantenute condizioni monetarie molto accomodanti. Coerentemente con questa visione, il Consiglio direttivo ha deciso di estendere la durata del programma di acquisto di titoli almeno sino alla fine del 2017. Riportando da aprile l’importo mensile degli interventi al livello originale di 60 miliardi di euro. Alla fine di quest’anno l’ammontare complessivo degli acquisti sarà di circa 2.300 miliardi. Il Consiglio si attende che i tassi ufficiali si manterranno su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un periodo che si estende ben oltre l’orizzonte del programma.

Cosa sta facendo Bankitalia

La Banca d’Italia prosegue gli acquisti di obbligazioni pubbliche. Assicura condizioni ordinate sul mercato secondario, anche attraverso operazioni di prestito titoli. Per le obbligazioni bancarie garantite e quelle societarie interveniamo anche al momento del collocamento delle nuove emissioni, contribuendo ad accrescere la disponibilità dei finanziamenti. L’interazione con gli operatori di mercato è intensa e in aumento. Da aprile gli acquisti di titoli emessi a seguito della cartolarizzazione di prestiti, in precedenza svolti in parte da soggetti esterni, verranno effettuati interamente dalle banche centrali nazionali.

Anche nell’area dell’euro l’incertezza sull’andamento dell’economia reale rimane elevata. La crescita della produttività continua a essere insufficiente. L’accumulazione di capitale deve ancora consolidarsi. Rafforzare l’attività economica e al contempo contrastare le conseguenze sull’occupazione degli effetti – pure nel complesso positivi – della diffusione di nuove tecnologie richiede il contributo, non solo in Italia, di altre politiche e interventi in aggiunta alle misure di politica monetaria.

In Italia

In Italia il recupero della produzione di beni e servizi prosegue. Lo fa a ritmi ancora modesti e inferiori a quelli medi dell’area. Sono migliorate le condizioni del mercato del lavoro. La fiducia delle imprese si mantiene su buoni livelli; la flessione di quella dei consumatori si è interrotta in autunno. Le informazioni degli ultimi due mesi hanno sostanzialmente confermato le nostre proiezioni; nello scenario più recente, pubblicato nel Bollettino economico la scorsa settimana, si prefigura una crescita del prodotto intorno all’1 per cento all’anno, in media, nel triennio 2017-19.

Questo scenario è soggetto a rischi. Presuppone, oltre a condizioni globali favorevoli, che i rendimenti a medio e a lungo termine si mantengano contenuti. Presuppone che prosegua il rafforzamento della dinamica del credito in un’economia in cui ancora stentano ad affermarsi modalità di finanziamento diverse da quelle bancarie.

Il mantenimento di condizioni ordinate sui mercati. Il consolidamento della crescita. La ripresa degli investimenti. Il miglioramento ulteriore delle condizioni del mercato del lavoro. Queste condizioni presuppongono soprattutto che non si interrompa la realizzazione del processo di riforma avviato negli ultimi anni. Le conseguenze di un aumento dell’incertezza circa la determinazione politica nel 3 perseguire un’indispensabile strategia di ammodernamento non vanno sottovalutate. Esse sono state finora limitate nel mercato finanziario, pur in presenza di valutazioni meno favorevoli delle agenzie di rating; nondimeno, il differenziale di rendimento tra il BTP decennale e il corrispondente titolo tedesco è di circa 50 punti base più elevato del valore medio osservato nella prima parte del 2016 e si è ampliato non di poco il divario con la Spagna.

L’intervento completo del Governatore è rintracciabile qui: http://bit.ly/2jJpfYp

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