Jonathan Figoli, all’incontro di Emotiva, ha sottolineato l’importanza di un approccio consapevole alla finanza comportamentale per svolgere al meglio l’attività di consulenza finanziaria. “Noi come ProfessioneFinanza puntiamo sul tema già da diversi anni, perché insegna ai consulenti non tanto l’approccio tecnico quanto quello del gestire la relazione con il cliente, un aspetto che assume sempre maggiore importanza nella consulenza finanziaria“.
Quando si parla dell’andamento dei mercati finanziari o delle scelte di allocazione dei risparmi da parte degli investitori, si parla del comportamento di agenti economici, cioè degli individui. In questo contesto, intorno agli anni Settanta, la psicologia cognitiva ha messo a disposizione dell’economia e della finanza i propri strumenti per indagare l’irrazionalità. Il comportamento dell’essere umano è tornato al centro dell’attenzione, e la finanza ha recuperato il suo attributo fondamentale. Nasce così la finanza comportamentale, disciplina che mette insieme il lavoro di economisti, psicologi, neuroscienziati e che, nella sua “fase 2”, seguita a quella meramente teorica e descrittiva, ha ormai raggiunto un livello di maturità importante non solo nell’identificare e codificare gli errori che gli investitori individuali e professionali commettono, ma anche nel suggerire strategie per minimizzare le conseguenze di tali errori e migliorare complessivamente le performance degli investitori stessi. Fino a trasformare questi errori in alleati e a “sfruttarli” per ingenerare comportamenti più virtuosi.
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