Il tasso di interesse è una percentuale che dipende dallo Stato in cui ci si trova e dagli eventi storici. Lo spiega questo video della serie EduPop, il progetto sull’educazione finanziaria di Museo del Risparmio per conto di Intesa SanPaolo.
Non ha certo quattro zampe, come l’omonimo animale, ma è una percentuale, cioè un numero, che si accompagna sempre alla virgola, per essere preciso. Cambia spesso, andando “matto” per la geografia. Questo vuol dire che cambia a seconda della nazione a cui si faccia riferimento. Negli USA è un certo numero, nell’Eurozona un altro, e così via in Brasile, nel Regno Unito, in Giappone, ecc.
Al tasso di interesse piace anche la Storia. Nel 1958, quando Modugno vinceva Sanremo con “Volare”, il tasso di interesse per prestiti a lungo termine era del 5,00%. Nel 1989, quando cadde il Muro di Berlino, era al 12,00%. E quando l’Italia vinse i Mondiali, nel 1982, era addirittura del 20,00%.
E gli piace pure la matematica, e non regala niente. Se, per esempio, si presta 100 euro a qualcuno, ed il tasso di interesse è del 2,00%, a fine anno avrò indietro 102 €. I 2 euro sono il guadagno per aver rinunciato ai 100 euro per 12 mesi. Ma più passa il tempo, più le cose diventano complicate.
Se quei 100 euro vengono restituiti dopo 2 anni, infatti, diventano 104,4%. E dopo 20 anni, sempre con il tasso al 2%, verranno restituiti 148,60 euro. La spiegazione è semplice. Il denaro da restituire aumenta in modo più che proporzionale al passare del tempo, grazie al fenomeno conosciuto come interesse composto.
Dipende da quanto denaro c’è in circolazione. Con domanda maggiore dell’offerta, il tasso d’interesse aumenta, e viceversa. Le famiglie, le imprese o lo Stato possono sia offrire che domandare denaro; dipende dal loro bilancio.
Sì, è la banca centrale del Paese o dell’area. Si tratta di quella che decide quanto denaro lasciare in circolazione; in molti Paesi controlla come si comportano le altre banche. Ogni banca centrale decide se aumentare od abbassare i tassi d’interesse, in funzione di obiettivi che considera importanti.
Tra quelli più comuni ci sono la crescita economica, l’inflazione e la stabilità finanziaria.
Il tasso d’interesse è il prezzo, o costo, del denaro. Un prezzo che mette d’accordo, in ogni Paese od area economica, chi ha denaro in eccesso con chi ha bisogno di denaro.
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