Il presidente della BCE Mario Draghi rassicura sul quadro generale, ma mette in guardia da qualche zona d’ombra…
Più che la Brexit sono i rischi di un mancato accordo, ad allarmare la Banca Centrale Europea. In audizione all’Europarlamento, il Presidente della BCE Mario Draghi si è mostrato rassicurante sul quadro generale, ma ha messo in guardia da qualche zona d’ombra e dallo scenario di una Hard Brexit. “Sul piano finanziario l’impatto della Brexit non dovrebbe essere particolarmente significativo – ha detto Mario Draghi -. Delle eccezioni, in alcuni ambiti, potrebbero registrarsi rispetto ai derivati compensati. Oppure potrebbero registrarsene in caso di eventi improvvisi o di una hard Brexit a cui al momento non siamo preparati”.
A rilanciare lo spettro di un mancato accordo sulla Brexit, la bocciatura negli scorsi giorni incassata dal piano di Londra al vertice europeo di Salisburgo. “Nessun accordo – il commento rilasciato all’indomani dalla premier britannica Theresa May – è sempre meglio di un cattivo accordo”.
Sulla Brexit avanti come previsto, malgrado il dissenso UE. Da una riunione di crisi convocata da Theresa May con i vertici del suo gabinetto emerge il quadrato del governo conservatore britannico sul cosiddetto “piano dei Chequers”, la scorsa settimana di fatto a più voci bocciato dal vertice informale di Salisburgo. “Il Primo ministro ha detto che dobbiamo mantenere calma e nervi saldi e che replicheremo alle critiche dell’Unione Europea – ha detto il Ministro britannico per la Brexit, Dominic Raab-. Ma ha anche sottolineato che da parte loro non è arrivata alcuna contro-proposta. Continueremo quindi a negoziare, in piena buona fede“.
Impasse conservatrice e da farsi sulla Brexit mettono intanto a nudo anche profonde divisioni in occasione del Congresso laburista a Liverpool. Al leader Corbyn, che si è detto pronto ad appoggiare un nuovo referendum se richiesto dalla base, il numero due del partito ha replicato mettendo i paletti. “Volevamo restare in Europa e abbiamo perso il referendum – ha detto il vicesegretario laburista John McDonnell-. Ora dobbiamo quindi rispettarne il risultato“. Al pari di Corbyn indicando le elezioni anticipate come opzione prioritaria, McDonnell ha però detto che un eventuale nuovo referendum non dovrebbe rimettere in discussione l’addio all’Europa, ma vertere sulla natura dell’accordo con Bruxelles.
I portabandiera della corrente laburista che premono per rimettere sul tavolo la permanenza in Europa del Regno Unito hanno bocciato come “premature” le valutazioni di McDonnell, sostenendo che l’oggetto di un eventuale nuovo referendum dovrà essere dibattuto dallo stesso congresso del Partito.
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