Il Bitcoin sta vivendo una corsa sfrenata nel 2018. Ecco cosa hanno detto cinque esperti alla CNBC del perché pensano che l’esagerazione e la crescita del bitcoin possano essere finiti.
“La prima cosa è che bisogna separare la blockchain, che è una tecnologia, dal bitcoin, che è una valuta. E di queste valute, adesso, ce ne sono parecchie. Bitcoin potrebbe ancora salire, ma poi scenderà.
I governi, per prima cosa, quando si formano, creano una valuta. Gli piace controllare una valuta; infatti, lo fanno attraverso una banca centrale. E gli piace sapere chi ce l’ha, dove si trova, e dove sta andando. La Cina, per esempio, sta chiudendo i suoi mercati di criptovalute.
Più grandi cose come il bitcoin diventano, e più i governi vogliono esserci coinvolti. Adesso la guardano come una novità. Ma aspettate appena qualcuno si fa male, od appena venga utilizzata per scopi illeciti. La chiuderanno. Alla fine, sarà l’imperatore senza vestiti“.
“Molte persone ci chiedono se sia il momento di comprare. La risposta breve è no. Le ragioni sono fondamentalmente due. Per prima, non si sta osservando un incremento di engagement in coloro che sono interessati a comprare bitcoin per la prima volta; come qualunque tecnologia, ci vuole un aumento nel numero di chi la adotta la prima volta per renderla più di valore. Poi, in termini delle ricerche di Google, il bitcoin è sceso molto dai picchi di dicembre e gennaio. La caduta è dall’85 al 90%.
Per seconda, non si sta osservando una crescita dei wallet; le persone non stanno aprendo nuovi wallet in bitcoin“.
“Bitcoin è oro artificiale senza valore. Se avesse successo, faciliterebbe una gran quantità di attività illecite. Non credo sia qualcosa di cui il mondo abbia bisogno. Il fatto che sia scienza computazionale intelligente non significa che debba essere largamente usato, e che persone di rispetto debbano incoraggiare la gente a specularci.
Il bitcoin mi ricorda le definizione della caccia alla volpe di Oscar Wilde, cioè l’inseguimento di un qualcosa che non si può mangiare da parte di qualcuno che non sa parlare. E’ un’attività riprovevole“.
“Non credo molto nel bitcoin. Credo però nella tecnologia sottostante, la blockchain. Penso che avremo una criptovaluta globale ad un certo punto, quando il mondo la comprenderà, e non sarà basata sul costo di estrazione e/o di elettricità, e cose così. Sarà una criptovaluta più facilmente comprensibile. Avrà probabilmente della tecnologia blockchain a supporto, ma sarà compresa molto più facilmente nel come sarà creata, nel come si muoverà e nel come le persone potranno utilizzarla“.
“Bisogna capire come mai si sia arrivati a 20.000 dollari. Ci si è arrivati perché la base delle persone che credono veramente al bitcoin è stata raggiunta da moltissimi che sono balzati sul carro del vincitore. E’ stata solo speculazione. Non credo che si tornerà a 20.000 dollari di valutazione. Penso che sia necessario stabilire una base dove le persone che realmente credono nel futuro del bitcoin possano consolidarsi. Ciò fornirà una salita ai prezzi, ma non la stiamo vedendo.
Sospetto che, se si guarda a tra 10-15 anni, avremo delle valute digitali, ma il settore pubblico vi sarà coinvolto. Non sarà un bitcoin puro. Ma la cosa da prendere con serietà è la tecnologia che ci sta sotto, la blockchain.
Ultima cosa. Io comprerei bitcoin, ma intorno a 5000 $. Ed ancora non ci siamo“.
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