Intervista a Loredana La Pace, country head per l’Italia di Goldman Sachs Asset Management. I big data e l’importanza della loro analisi ed utilizzo nelle moderne scelte di portafoglio.
L’utilizzo dei big data sta diventando sempre più importante nel costruire strategie di portafoglio. Basti pensare che la quantità di dati a disposizione dal 2013 al 2020 aumenterà di 128 volte. Per poter analizzare ed interpretare questi messe di dati, che vengono velocemente prodotti e diffusi, bisogna disporre di tecnologie avanzate.
In GS AM c’è un focus molto importante in tecnologia, e soprattutto nell’analisi dei big data.
Alcuni esempi possono essere le immagini satellitari, utilizzate per analizzare il livello di scorte di petrolio all’interno delle cisterne; al cambiare dell’ombra sulle pareti delle cisterne, le immagini satellitari danno un’idea delle scorte presenti nel mondo.
Altri dati riguardano l’uso delle parole da parte degli analisti nei report. Questo quando si parla dei sentiment in merito ai titoli ed alle azioni di società. A seconda del tono e delle parole usate, si può generare un consensus di mercato su quelle che possono essere le previsioni degli utili.
Un altro esempio ancora sono il numero dei click sulle pagine sui siti per gli acquisti online, o di ricerche sui motori di ricerca. Questi dati sono utili per capire quali possano essere i possibili trend di consumo o di acquisti online in vari settori.
Se i big data sono alla base del nostro processo di ricerca e di selezione, la componente umana resta un aspetto fondamentale nella costruzione dei portafogli. Il team di gestione analizza i dati, ed implementa la selezione o meno di ogni singolo titolo all’interno dei portafogli.
Va comunque sottolineato che i big data stanno svolgendo un ruolo molto importante. Siamo solo all’inizio della grande rivoluzione che stanno imponendo. Negli anni a venire essa svolgerà un ruolo sempre più importante nella costruzione dei portafogli.
