Investire con testa e cuore. La finanza comportamentale | Anima SGR

Enrico Cervellati, docente di Finanza Aziendale, è intervistato da Radio InBlu a proposito del libro “Investire con testa e cuore” (pubblicato per Accademia ANIMA).

Finanza comportamentale: cos’è?

Finanza significa gestione degli investimenti, risparmi, mercati finanziari; comportamentale è un aggettivo che di solito abbiniamo alla psicologia. Perché sono insieme, quindi?

La finanza tradizionale assume che gli investitori siano perfettamente razionali, onniscienti e che i mercati siano pienamente efficienti. La realtà, però, è molto diversa.

Si tratta di una disciplina nata una quarantina di anni fa negli USA, ed arrivata da qualche anno in Italia. Studia i comportamenti delle persone reali, cosa fanno bene, cosa fanno male, quando sono più o meno razionali; identifica gli errori di tipo cognitivo, quindi emotivo.

“Investire con la testa ed il cuore”. Colpisce l’associazione tra i due, nettamente antitetici (razionalità/passione). Perché questa scelta per il titolo del libro?

In tutta onestà, è impossibile investire senza il cuore. In realtà, si sa benissimo che avviene tutto nel nostro cervello. È quindi come se avessimo due menti, una razionale e l’altra emotiva. Chi dice che si debba investire in maniera perfettamente razionale, senza emozioni, è molto lontano dalla realtà dei fatti. Non solo è impossibile, ma è addirittura sbagliato.

Studi approfonditi insegnano che l’emozione ha un ruolo fondamentale proprio nel farci prendere decisioni. A volte, la mente razionale non basta, di fronte ad alternative ugualmente appetibili. Ad un certo punto arriva l’emozione, e decide “lei” quale decisione prendere, anche in condizioni di incertezza.

Il problema è che il nostro cervello non è stato cablato per investire nei mercati finanziari moderni; quindi, a volte, le emozioni, che ci aiutano spesso nella vita reale, in relazione ai mercati ci fanno prendere decisioni (tipo il “timing”, quando entrare ed uscire dal mercato) esattamente opposte a quelle che dovremmo fare. Non si possono eliminare; bisogna conoscerle per saperle gestire ed investire in maniera più smart.

Qual è, succintamente, la struttura del libro? C’è una presentazione generale della finanza comportamentale o ci sono anche casi concreti?

Ci sono anche questi ultimi, ovviamente. Vengono utilizzati casi concreti derivanti dall’esperienza degli autori (il libro è scritto a quattro mani con Andrea Pattono), compresi molti anni di docenza con i consulenti finanziari.

È fondamentale spiegare concetti complessi con esempi semplici, anche derivanti dalla vita di tutti i giorni, da casi reali. La finanza comportamentale è importante, ma bisogna portarla “a terra“.

Nel libro si cerca anche di scardinare certe credenze, molto diffuse, ma anche molto pericolose. Per esempio, che i titoli di Stato siano sicuri.

È un libro solo per addetti ai lavori o anche per persone comuni?

Certamente anche per le seconde. È un testo da un lato rigoroso, che trasmette concetti molto importanti, ma lo fa in maniera molto divulgativa e comprensibile. Si spera che anche i consulenti finanziari utilizzino sempre più questo tipo di linguaggio.

Altri post che potrebbero interessarti