Trump-Kim. I punti chiave dell’incontro di Singapore | Newsweek

Un incontro storico, senza “se” e senza “ma”. Per la prima volta un presidente americano incontra un dittatore nordcoreano. Non era mai accaduto. Ma cosa è successo nel meeting Trump-Kim?

Cosa è successo?

L’incontro c’è finalmente stato, anche se fino a tre settimane fa sembrava che non si dovesse fare. Il summit è iniziato con una stretta di mano nella hall del lussuoso Hotel Capella sull’isola di Sentosa, nella baia di Singapore.

I due leader hanno fatto qualche breve dichiarazione alla stampa prima di avviarsi verso un meeting faccia a faccia, durato 38 minuti.

Trump ha dichiarato che spera di avere uno “splendido rapporto” con Kim, e quando si sono stretti la mano per una seconda volta gli ha anche fatto un cenno di apprezzamento (il famoso pollice alto). Kim, dal canto suo, ha detto che ha “superato molti ostacoli per essere lì”.

Successivamente i due uomini si sono incontrati con le loro delegazioni  di consiglieri, ed insieme hanno effettuato un pranzo di lavoro. Quest’ultimo è stato un misto di piatti occidentali e tradizionali coreani.

Dopo pranzo, Trump si è allontanato, facendo una deviazione non prevista, ed ha mostrato a Kim la limousine presidenziale, soprannominata “The Beast“.

Conclusioni

I due leader hanno concluso il meeting con la firma di un documento congiunto, definito “comprensivo” di diversi punti. In esso pare che ci sia la completa disponibilità del dittatore nordcoreano per la denuclearizzazione della propria nazione. Trump, dal canto suo, ha fornito garanzie per la sicurezza di Kim nel futuro, che è poi quello che il leader coreano ha sempre richiesto.

Kim ha detto che “è stato un meeting storico; i siamo lasciati il passato alle spalle“. Ha anche ringraziato Trump per “aver reso possibile il meeting”.

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